• Aprile 15, 2014
di anci_admin

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Valorizzazione immobiliare – Workshop Napoli, la sfida passa dalla cooperazione istituzionale e dal nuovo ruolo dei Comuni

NAPOLI - Il patrimonio immobiliare pubblico gioca un ruolo centrale nella valorizzazione urbana che ...

NAPOLI – Il patrimonio immobiliare pubblico gioca un ruolo centrale nella valorizzazione urbana che i Comuni possono attuare nei loro territori. Ma per risultare efficace deve essere accompagnato da adeguate politiche di cooperazione istituzionale ed assistito da una nuova mentalità gestionale degli amministratori, che sappia aprirsi in modo equilibrato all’apporto dei privati. E’ stato questo il filo conduttore del workshop “Valorizzare in Campania”, che si è svolto oggi presso la sede del TAR Campania, su iniziativa di Anci con Fondazione Patrimonio Comune e Anci Campania, dell’Agenzia del Demanio, in partnership con il Mibact. Obiettivo della giornata, cui hanno partecipato numerosi rappresentanti di Comuni, era quello di presentare le iniziative avviate in materia di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, con particolare riferimento al territorio campano.
In apertura dell’incontro, il direttore dell’Agenzia del Demanio della Campania, Dario De Girolamo, ha fatto il punto della situazione sulle domande arrivate dagli enti locali campani nell’ambito del federalismo demaniale. “Al momento sulle 791 istanze ricevute, ne sono state accolte 462, respinte 217, mentre 112 sono in attesa di definizione. I Comuni che hanno richiesto beni immobili allo Stato sono stati in tutto 73, con il Comune di Napoli che ha fatto la parte del leone avendo – ha spiegato Di Girolamo – assommato il 40 per cento delle domande”.
Il direttore di Anci Campania, Pasquale Granata, ha invece evidenziato la centralità della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico per le politiche di sviluppo territoriale. “Di fronte ai continui tagli che stanno subendo le casse dei Comuni, il settore del patrimonio, da settore trascurato, sta assumendo la stessa rilevanza delle finanze locali negli anni scorsi”. Per Granata “le vere occasioni di rilancio delle economie territoriali, specie nel Mezzogiorno,  passano dalla gestione produttiva di questi asset, che i Comuni devono migliorare coinvolgendo i privati. A patto però che tutti i soggetti coinvolti si sintonizzino su un positivo spirito di collaborazione”.
Da parte loro Gregorio Angelini e Valeria Errico, della direzione regionale del Mibact, si sono soffermati sulle procedure di federalismo culturale (disciplinate dall’art.5 comma5 del dlgs.85/2010) che sono state attivate in Campania, primo esempio di quella cooperazione auspicata negli interventi precedenti. In particolare Errico ha ricostruito le tappe dell’accordo di valorizzazione del complesso Ex Carcere Nuovo e Palazzo D’Avalos a Procida (Na). Un intervento che prevede un progetto di recupero e riqualificazione con attività culturali e turistico-ricettive, e il trasferimento a titolo non oneroso dell’intero complesso dallo Stato al Comune.
Michele Lorusso, direttore della Fondazione Patrimonio Comune, ha illustrato le novità principali introdotte dalla direttiva Ue del 15 gennaio 2014 che mira a riformare, entro il 2016, il codice degli appalti per attrarre capitali privati verso gli investimenti pubblici e favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese. Proprio su questo tema, si è sviluppata una interessante esperienza di collaborazione istituzionale, grazie ad un tavolo tecnico promosso e coordinato dall’Ance, cui partecipano tra le altre anche Anci e Cdp: suo compito è stato definire linee guida per predisporre convenzioni tipo sul partenariato pubblico e privato.
Il direttore di Fpc ha poi analizzato i risvolti dell’accordo di collaborazione sottoscritto da Anci e Invimit, la Sgr costituita dal Tesoro per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Un’intesa che “vedrà la Sgr investire, attraverso il sistema “fondo di fondi” in fondi locali “obiettivo”  promossi o partecipati dagli enti locali, da attivare in tre settori privilegiati: edilizia scolastica, efficienza energetica e patrimoni propri dei Comuni.
Infine Aldo Patruno dell’Agenzia del Demanio ha illustrato le varie attività di valorizzazione immobiliare attivate in questi anni, sia sul terreno delle concessioni, con il progetto Valore Dimore, che su quello dei fondi immobiliari, con il trasferimento alla Cassa depositi presiti di numerosi cespiti ‘riqualificati’ con lo scopo di ridurre il debito statale. E, più di recente, con il road show di questi giorni per la vendita di numerosi ‘gioielli’ immobiliari dello Stato su cui si è già registrato un forte interesse da parte di investitori italiani e stranieri.
In particolare, riferendosi al progetto Valore Dimore, il rappresentante del Demanio ha sottolineato l’importanza della collaborazione istituzionale che ha fatto da collante al progetto: “Si è formato un vero fronte comune dei soggetti istituzionali (Ministeri, Agenzia del Demanio, Anci, e Conferenza delle Regioni) ma anche di attrattori finanziari come Invitalia e Credito sportivo, che hanno lavorato fianco a fianco all’interno di una cabina di regia unica che ha gestito il progetto”, ha concluso Patruno.
Alla fine dell’incontro si è svolto un dibattito durante il quale i rappresentanti dei Comuni hanno chiesto chiarimenti su alcune procedure, in particolare su quelle legate al federalismo demaniale e culturale.(gp)