• Novembre 20, 2013
di anci_admin

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Unioni di Comuni – Tasso, tagliati due terzi del Fondo nazionale per Associazionismo

 ‘’E’ giunta in questi giorni la conferma di quanto avevamo denunciato rispet...

 ‘’E’ giunta in questi giorni la conferma di quanto avevamo denunciato rispetto al drastico taglio per il 2012 al gia’ esiguo fondo nazionale per l’associazionismo. Le spettanze che il Ministero dell’Interno ha comunicato alle Unioni di Comuni presentano tagli pesantissimi e arrivano in un momento gia’ di estrema criticita’ per il sistema locale dei piccoli Comuni’’, E’ quanto dichiara Dimitri Tasso, Sindaco di Montiglio Monferrato e Coordinatore nazionale ANCI per le Gestioni associate.
Il fondo nazionale per le gestioni associate, fino al 2012, era costituito – ormai da oltre un decennio – di 10 milioni di euro annui previsti dalla Finanziaria del 2000 e da 20 milioni di euro che, stanziati nel 2003, di anno in anno erano stati confermati in sede di approvazione della legge Finanziaria o con appositi Decreti legge. Nella Legge di stabilita’ approvata a dicembre 2012 nessuna disposizione e’ stata prevista riguardo al contributo di 20 milioni di euro, per quanto l’ANCI abbia sostenuto e richiesto il rifinanziamento almeno equivalente a tale importo e per le stesse finalita’.
‘’Finalita’ che il legislatore, ma forse solo a parole, parrebbe voler perseguire ovvero quella del rafforzamento della cooperazione intercomunale, in particolare dei piccoli Comuni che amministrano il 54% del territorio nazionale. Stiamo vivendo in un clima di profonda incertezza normativa e finanziaria – continua Tasso – il gia’ pesante obbligo di associare sostanzialmente tutte le funzioni fondamentali dei piccoli Comuni,  introdotto dal dl 78 del 2010, in aggiunta al taglio dell’unico fondo nazionale previsto per le stesse finalita’, e’ un segnale incongruente e fortemente penalizzante che certamente va nella direzione opposta a quello che il legislatore sembra voler realizzare: rafforzare i livelli di Governo territoriale, in particolare attraverso le Unioni di Comuni, per semplificare la pubblica amministrazione periferica, abbattere i costi e ricostruire una nuova governance locale’’.
‘’Per quanto previsto fino ad oggi, i piccoli Comuni sono di certo posti nelle peggiori condizioni per procedere in questa direzione. Auspichiamo che il Parlamento ed il Governo – conclude l’esponente ANCI – non replichino lo stesso errore anche nella legge di stabilita’ per il 2014’’. (mt/df)