- Ottobre 5, 2015
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Unione europea – Fanelli alla due giorni di dibattito del Comitato Europeo delle Regioni
Due giorni di dibattito e di decisioni molto importanti al Comitato Europeo delle Regioni. Si parte ...Due giorni di dibattito e di decisioni molto importanti al Comitato Europeo delle Regioni. Si parte con un seminario il 1 ottobre i cui esiti contribuiscono ad indirizzare il futuro della politica europea di coesione (dal 2020 in avanti). Una discussione che in Italia non è stata ancora avviata, ma che l’Anci presidia a livello europeo al fine di inserire sin dai primi passi principi e scelte funzionali ai Comuni e ai territori italiani. "Scelte, risorse e indicatori – sostiene Micaela Fanelli, coordinatore Anci al CdR – vengono già approfonditi e avviati a decisione oggi. Fondamentale è esserci per contare. E la delegazione dei Comuni al Comitato sta facendo molto per incidere efficacemente nel cuore dell’Europa che determina il nostro futuro".
Nel merito "gli obiettivi macro della futura politica di coesione si riassumono nell’evitare una riduzione del budget, che crea forte preoccupazione e su cui, al contrario, andrebbero compiuti ulteriori sforzi, ed evidenziare l’aspetto sociale, anche prestando una forte attenzione a quelle regioni non ancora sviluppate in cui la politica di coesione può rappresentare una spinta economica", afferma Micaela Fanelli nel suo intervento al terzo seminario "Dai modelli alle idee" sul futuro della politica di coesione, organizzato dal CdR a Bruxelles con la partecipazione di membri politici e esperti della materia di tutta Europa.
"Due i temi fondamentali, soprattutto dal punto di vista italiano", continua Micaela Fanelli, "immigrazione e spopolamento delle aree interne. La politica di coesione deve porre l’accento sull’immigrazione e sull’accoglienza a fronte di ciò che sta vivendo adesso l’Europa e in previsione di quello che accadrà in futuro. Le autorità locali dovranno promuovere approcci di base e iniziative locali che consentano un’efficace integrazione dei migranti e di accettazione delle comunità locali. Sulle aree interne è già in atto una sperimentazione nel nostro Paese con una politica dedicata e mirata a contrastare lo spopolamento delle aree interne in equilibrio
con gli interventi per le città".
Infine, "due i metodi: un patto di coesione più vincolante per gli Stati membri per indirizzare le politiche di sviluppo nazionale alla coesione in modo integrato e coerente con quelle europee (il vincolo agli Stati dovrebbe essere molto più forte dell’attuale, poiché ad esempio negli anni le politiche italiane per la coesione sono state progressivamente ridotte) e interventi differenziati e mirati nei territori con un ritardo di sviluppo, affinché si possano tenere in considerazione le
peculiarità e le motivazioni dietro il mancato sviluppo."
Il 2 ottobre la discussione diventa decisione in seno alla commissione Coter, nella quale sono stati presentati e approvati gli emendamenti che collegano la prospettiva di sviluppo spaziale europeo alle politiche di coesione territoriale e i relativi interventi cofinanziati da fondi SIE e che inseriscono l’istanza di un alleggerimento dei vincoli di bilancio per i Paesi a maggior ritardo di sviluppo. (com)