- Luglio 11, 2016
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Un Habitat – Presentato oggi a Roma il Rapporto nazionale
Questa mattina è stato presentato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il rapporto...Questa mattina è stato presentato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il rapporto nazionale sulla attuazione dell’agenda Habitat adottata ad Istanbul nel 1996, in vista della prossima edizione di Un Habitat in ottobre a Quito, in Ecuador, dove i Governi , le reti internazionali di rappresentanza dei Governi locali, delle organizzazioni della società civile, le Altre Agenzia del sistema UN, Sindaci e presidenti di Regioni e loro associazioni rappresentative, rappresentanti di ONG e di imprese private si incontreranno per discutere di come il governo delle aree urbane, dove ormai si concentra più del 50% della popolazione mondiale, potrà contribuire all’attuazione dell’Agenda 2030 e al raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, nel difficile contesto internazionale che impegna tutte le città, ma le grandi aree urbane in particolare, ad affrontare le sfide della povertà in crescita, dei flussi crescenti di immigrazione, del cambiamento climatico e della capacità di resistere ad eventi atmosferici estremi in aree ad alta/altissima concentrazione di abitanti, per lo più prive di infrastrutture adeguate.
Il Rapporto è stato coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il contributo di tutte gli attori nazionali interessati, amministrazioni centrali, rappresentanti della Conferenza delle Regioni e dell’Anci, Inu, Urban@it e l’Istat.
Per Anci è intervenuto alla presentazione il sindaco di Palermoe delegato alle relazioni con organismi internazionali, Leoluca Orlando, evidenziando come la III Conferenza delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani dovrà interrogarsi su come, a 40 anni dalla denuncia della I Conferenza UN Habitat sulla insufficiente considerazione del ruolo delle amministrazioni locali da parte dei Governi nell’affrontare i problemi delle aree urbane, si possano oggi trattare le nuove grandi sfide urbane della mobilità crescente delle popolazioni a causa di povertà, guerre e violazioni dei diritti umani, del cambiamento climatico e della sicurezza sia rispetto ad eventi naturali estremi che rispetto ai crescenti attacchi terroristici, definendo un’agenda urbana nazionale che superi la contraddizione tra il necessario diretto impegno dei sindaci e la ancora insufficiente considerazione della loro grande potenzialità nell’instaurare il dialogo con le altre città del mondo per un partenariato globale che riconosca l’interdipendenza nell’affrontare le sfide. (com)