- Dicembre 9, 2013
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Ue – Fondi 2014-2020, Ifel: “Ripensare i meccanismi di partecipazione finanziaria dei Comuni”
“In una fase di particolare preoccupazione per la situazione del Paese, l’accesso alle r...“In una fase di particolare preoccupazione per la situazione del Paese, l’accesso alle risorse comunitarie è un’occasione che non si può sprecare, né perdere. Bisogna ridurre la filiera istituzionale cha fa rallentare la capacità di attuazione dei progetti, ripensare il meccanismo di partecipazione finanziaria dei Comuni alla realizzazione dei progetti ed allentare i vincoli del patto di stabilità”. Lo afferma il segretario generale di Ifel, Pierciro Galeone, nel corso dell’incontro organizzato da Anci e Ifel a Roma per supportare i Comuni nella nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Galeone ricorda inoltre che “ad oggi i Comuni sono direttamente impegnati nel cofinanziamento dei progetti Fesr 2007-2013 per un importo pari a circa 800 mln di euro. In media per ogni euro di cofinanziamento comunale associato a progetti non ancora avviati – ammonisce Galeone – restano bloccati 4 euro di costi ammissibili”.
Secondo il presidente di Ifel e delegato Anci alla Finanza locale, Guido Castelli, “i Comuni di area interna, la lotta alla povertà, l’inclusione sociale e l’occupazione giovanile sono priorità delle nuove politiche comunitarie che devono vedere i Comuni in prima linea e a fianco delle amministrazioni regionali nella definizione dei programmi e dei progetti prioritari e di interesse dei territori. Ifel – ricorda Castelli – è con i Comuni in questa attività, e punta a fare emergere la voce dei Comuni già in questa fase di definizione dei documenti di partenariato e, successivamente, nella fase di attuazione del quadro programmatico”.
Infine Francesco Monaco, responsabile Anci, richiama “l’importanza di una maggiore autonomia gestionale da conferire ai Comuni”, per poi sottolineare la “necessità di considerare il quadro complessivo delle risorse a disposizione del territorio, partendo dagli interventi da proporre in concreto a finanziamento e dalla capacità amministrativa che ne deve sostenere l’attuazione. Le sfide che il prossimo ciclo pone inoltre al sistema dei Comuni italiani – conclude Monaco – richiede uno sforzo per gestire strumenti attuativi complessi e un sforzo per progettare interventi integrati di qualità e sostenibilità finanziaria e gestionale”. (com)