• Ottobre 16, 2014
di anci_admin

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Trasporto sociale – Capuzzi (Anci Toscana): “Qualità, sostenibilità e sinergia criteri guida per una migliore organizzazione servizio”

Qualità, sostenibilità, sinergia tra il sistema pubblico e tutti gli altri attori coin...

Qualità, sostenibilità, sinergia tra il sistema pubblico e tutti gli altri attori coinvolti, a partire dal volontariato. Sono questi, insieme ad altri eventualmente da individuare attraverso un tavolo operativo da mettere in piedi in tempi brevi, i criteri guida di cui tenere conto in direzione di una migliore organizzazione del servizio di trasporto sociale in Toscana. Lo ha affermato la nuova responsabile Politiche sociali di Anci Toscana Sandra Capuzzi, assessore del Comune di Pisa, intervenendo oggi a Firenze alla presentazione del primo Rapporto sul trasporto sociale in Toscana, realizzato dall’Osservatorio sociale regionale.
"Una normativa regionale, che aiuti a definire modelli e criteri, diventa un elemento fondamentale anche di fronte all’aumento dei casi di non autosufficienza e quindi in un ragionamento complessivo di sostenibilità  – afferma Capuzzi -. In quest’ottica, due criteri di cui certamente si dovrà tenere conto sono l’attenzione alle buone pratiche e il rispetto delle specificità dei territori. In prospettiva il trasporto sociale diventerà uno degli elementi di spesa più importanti per le amministrazioni comunali, quindi i tempi diventano imprescindibili e fondamentali". Accanto a questo, un punto di partenza significativo può essere rappresentato da un "patto territoriale – prosegue Capuzzi – che preveda un rapporto sinergico e non conflittuale con il mondo del volontariato, e che includa il ruolo delle reti familiari, da coinvolgere in maniera più matura rispetto al passato".
Infine il criterio della sostenibilità: "La logica ci suggerisce che per essere universalmente sostenibile il servizio deve essere anche progressivo da un punto di vista fiscale – afferma Capuzzi -. Forse anche su questo tema una riflessione va fatta. I i territori in cui questa progressività viene applicata dimostrano che il servizio diventa accessibile a tutti, quindi, valutando le esperienze e con l’impegno di tutti si potrebbe arrivare anche ad un criterio diverso da quello attuale".
L’indagine, una delle prime di questo tipo a livello nazionale, ha fatto registrare una elevata partecipazione: i questionari compilati forniscono infatti informazioni sull’86 per cento dei comuni toscani. In particolare, secondo quanto emerge dallo studio, rispetto all’organizzazione amministrativa del servizio, la gestione associata prevale in 222 Comuni su 280. Riguardo all’ente gestore, al primo posto si collocano le Società della Salute (35,4%), seguite dalle Aziende USL (25,3%) e dalle altre modalità di associazione (18,6%): Unioni di comuni, servizi sociali associati, convenzioni tra amministrazioni comunali, fondazioni e consorzi. La gestione singola interessa invece 58 Comuni. (com/gp)