• Novembre 11, 2013
di anci_admin

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Tpl – Sole24Ore, nella legge di stabilità costi standard, defiscalizzaizone e rinnovo parco bus

Sono tre le novità che la vecchia Finanziaria, in discussione in Parlamento, potrebbe portare...

Sono tre le novità che la vecchia Finanziaria, in discussione in Parlamento, potrebbe portare al trasporto pubblico locale. Gli emendamenti presentati, con il disco verde del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, riguardano l’applicazione al settore dei costi standard, la defiscalizzazione degli abbonamenti annuali e maggiori risorse per rinnovare il parco bus. E’ quanto riporta il Sole24Ore nell’edizione di domenica.
"Vogliamo stringere i tempi per presentare in Parlamento un piano di rilancio che in 3-5 anni ci faccia uscire dall’emergenza", spiega al quotidiano di Confindustria il sottosegretario delegato al Tpl Erasmo D’Angelis, che lamenta come le risorse per il settore siano sempre memo. "Avevamo concordato con l’Economia 300milioni per il parco autobus e 200 per il ferro, alla fine ci hanno dato 200 per il ferro ma solo 100 per la gomma".
Una svolta richiesta e supportata anche dal rapporto aggiornato di Cassa depositi e prestiti, nel quale si dà al settore un valore aggiuntivo di 17,5 miliardi di euro con conseguenti 465mila posti di lavoro, sempre che non si lasci il Tpl "alla deriva". Problematiche che toccherà alla legge di stabilità risolvere in un comparto che quantifica il suo fabbisogno annuo in 9,35 miliardi.
Detto del rinnovo del parco bus, che nelle prevede lo stop ai veicoli più inquinanti, e delle agevolazioni fiscali che nel dettaglio riguarderanno gli abbonamenti di anziani e giovani sugli abbonamenti annuali, sarà la partita dei costi standard la novità più interessante. Partendo dall’emendamento che ripartisce le risorse tra le Regioni, al fine di superare la spesa storica, il Sole24Ore ricorda che da due mesi è al lavoro un gruppo tecnico, coordinato proprio dal sottosegretario D’Angelis. Al gruppo partecipano Regioni, Anci, aziende, sindacati e aziende: obiettivo "applicare criteri nazionali in modo da superare la cristallizzazione della spesa storica che premia chi sta fermo e spreca". (ef)