- Dicembre 19, 2016
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Toponomastica – Istat e Entrate accolgono richiesta Anci, da gennaio parte confronto su nuovi numeri civici
Il presidente dell’Anci Antonio Decaro aveva <a href="https://www.anci.it/wp-content/uploads/20...Il presidente dell’Anci Antonio Decaro aveva lanciato l’allarme: l’adeguamento dei Comuni al nuovo Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (Anncsu) non è sostenibile nel breve periodo, bisogna riprendere il confronto con Istat e Agenzia delle Entrate. E oggi Istat e Agenzia delle Entrate raccolgono le segnalazioni arrivate dall’Associazione dei Comuni. Le criticità segnalate da Decaro saranno discusse a partire dal prossimo Gennaio. E intanto la scadenza del 31 dicembre per l’adeguamento da parte dei Comuni viene così superata.
Il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, hanno infatti prontamente risposto alla richiesta del presidente dell’Anci di assicurare condizioni di avvio dell’Anncsu sostenibili per i Comuni.
L’Anncsu altro non è che l’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane, istituito nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un database unico, informatizzato e con dati omogenei, gestito da Agenzia delle Entrate e Istat, che lo dovrà utilizzare come unico archivio toponomastico di riferimento per il censimento permanente e la produzione di statistiche territoriali.
La questione è riemersa proprio in seguito a una nota “di chiarimenti” dell’Istituto nazionale di statistica, diffusa lo scorso 10 Ottobre, che avvertiva i Comuni: l’Anncsu non sarebbe predisposto per contenere numeri civici con esponenti numerici, quindi ogni Comune sarebbe obbligato ad adeguarsi e modificare le numerazioni entro il 31 dicembre 2016, eliminando appunto gli esponenti numerici associati ai numeri civici (ovvero gli ulteriori numeri identificativi che in alcuni casi seguono il numero civico e ne sono separati da una barra, ndr).
Decaro, dopo aver ricordato che la definizione delle variabili e del formato dei dati è oggetto di concertazione con l’Anci in base all’articolo 5 del Dpcm del 12 maggio 2016, aveva evidenziato nella missiva che la richiesta dell’Istat mette in difficoltà “la situazione de facto di numerose realtà territoriali, a fronte di attribuzioni storiche di numeri civici con esponente numerico”.
Le osservazioni dell’Anci sono state recepite dunque da Istat e Agenzia alle Entrate, permettendo così di superare la scadenza del 31 dicembre 2016 e dando avvio alla definizione concertata dei necessari aggiustamenti nelle modalità di bonifica dei numeri civici. (mv)