• Novembre 3, 2021
di Redazione Anci

#Anci2021

TIM e lo sviluppo delle realtà locali

Lo sviluppo dell’economia e il miglioramento della qualità della vita si giocano soprattutto nelle città, grandi o piccole che siano, veri centri nevralgici dello sviluppo. Il contributo di Alessandro Picardi, Executive Vice President di Tim Chief Public Affairs Officer per #Anci2021
TIM e lo sviluppo delle realtà locali

Lo sviluppo dell’economia e il miglioramento della qualità della vita si giocano soprattutto nelle città, grandi o piccole che siano, veri centri nevralgici dello sviluppo. La pandemia con le conseguenti restrizioni ha evidenziato drammaticamente l’impatto del fermo dei servizi: se si fermano le città con le loro attività per il commercio, la ristorazione, il turismo, la scuola, la salute, l’intrattenimento, purtroppo trascinano con sé anche una fetta importante della vita sociale ed economica del Paese.

Dai centri urbani è partita la spinta al rinnovamento, questi rappresentano infatti oggi i luoghi più all’avanguardia e presentano già modelli di vita, di lavoro, di commercio più moderni ed evoluti rispetto ad altre aree del Paese.

Servizi di mobilità sostenibile, shopping on line con punti di raccolta distribuiti e consegna rapida, food delivery, ma anche lo smart working stanno diventando servizi ormai noti e ampiamente adottati e apprezzati da cittadini ed imprese.

Oggi tecnologia e città vivono in simbiosi, non c’è comune italiano che possa far a meno delle tecnologie. Di contro le moderne tecnologie digitali (Intelligenza artificiale, big data), per poter elaborare modelli predittivi devono poter contare su dati raccolti sul territorio e aggiornati di continuo. La raccolta dei dati in tempo reale relativi a spostamenti, acquisti, fruizione dei servizi, parcheggi delle persone ma anche a “comportamenti” e  “stato” delle cose e degli oggetti non può che avvenire nel territorio e nel tessuto urbano.

Le tecnologie digitali diventano sempre più immersive, sono cioè sempre più in grado di “percepire” e “comprendere” la realtà nel suo insieme e in tempo reale: la loro forza sta proprio in questa visione d’insieme. Le infrastrutture di rete in grado di abilitare tutto questo sono le reti 5G, che permettono infatti una densità di un milione di oggetti connessi per km quadrato e grazie ad una latenza di pochi millisecondi consentono tempi di risposta istantaneie. Quest’ultima caratteristica peraltro rappresenta il requisito imprescindibile per servizi quali ad esempio la guida da remoto/autonoma.

La città intelligente è in grado, grazie alle tecnologie, di gestire in modo efficiente le sue risorse economiche, umane ed ambientali innescando uno sviluppo economico sostenibile ed una elevata qualità della vita.

Inoltre, le città intelligenti dovranno saper rispondere alle esigenze del futuro: controllare e affrontare i problemi di sovraffollamento, sicurezza, l’aumento del consumo energetico, la gestione delle risorse, la qualità ambientale, lo sviluppo sostenibile e l’invecchiamento della popolazione. La progettazione di città intelligenti diventa, quindi, anche un innovativo strumento per combattere la povertà, la disuguaglianza, la disoccupazione e migliorare la gestione dell’energia, dell’acqua e dell’ambiente.  Se è vero che un Paese più smart è condizione per vincere le sfide competitive, allora la Smart City rappresenta l’occasione per reinventare il territorio grazie ad un’idea forte di futuro, che coniughi competitività del sistema e benessere dei cittadini.

Il valore delle tecnologie moderne quali big data e data analytics è proprio quello di permettere di rilevare relazioni e interazioni altrimenti invisibili all’occhio umano. Rappresentano aspetti fondamentali l’interoperabilità e la standardizzazione del dato all’interno di un “data lake”.

Purtroppo in molti casi i diversi settori (mobilità, trasporti scuola, sanità) vengono gestiti come ambiti di applicazione separati: la recente esperienza ha fatto capire quanto questo sia controproducente e poco sensato (non si può pensare alla scuola senza considerare l’impatto sul trasporto pubblico). I vari settori sono interrelati e almeno dal punto di vista delle strutture informatiche che li gestiscono vanno pensati e concepiti come un’unica cosa.  La cabina di regia digitale della città dovrà necessariamente (by definition) essere una cabina centrale, univoca e cross-settoriale che è esattamente quello che è stato realizzato dal Gruppo TIM a Venezia. Non necessariamente il progetto di gestione digitale della città deve nascere già con al suo interno tutte le differenti componenti e i settori (mobilità, energia, rifiuti, illuminazione, servizi al cittadino, parcheggi) però ogni qualvolta se ne aggiunge una nuova parte, questa deve andare ad integrare la precedente e non costituire una nuova e separata realtà. Solo così può avere luogo una vera e propria cross fertilisation.

 La Smart Control Room di Venezia raccoglie dati e flussi video provenienti dalle diverse centrali,e da sensori dislocati sul territorio e li mette a disposizione di un team  di operatori esperti delle strutture coinvolte: ACTV/AVM, Centro Maree, Comune, Polizia Locale, Protezione Civile, Venis e Veritas. I dati forniti dai sensori vengono armonizzati anche con quelli provenienti dalle celle telefoniche e dalle telecamere presenti sul territorio veneziano. Tutte queste informazioni vengono rappresentate visivamente sui video-wall della Control Room, consentendo agli operatori di verificare eventuali esigenze di intervento in tempo reale.

Il progetto, di alto livello tecnologico e di sicurezza per caratteristiche e peculiarità legate anche al contesto geografico, è unico in Italia. Si tratta di una “torre di controllo” nella quale confluisce in tempo reale un’imponente quantità di dati: dal numero delle persone presenti in città alle tipologie di barche nei canali, dai passaggi dei mezzi pubblici (stradali e acquei) al controllo del flusso turistico, fino alle previsioni meteo e alla situazione dei parcheggi. Tutti questi dati, rielaborati garantendo il pieno rispetto della privacy, contribuiscono ad ottimizzare i servizi pubblici e a progettarne di nuovi funzionali alle esigenze dei cittadini.

È infine importante che questi dati rimangano patrimonio della collettività e che qualsiasi “rendita economica” o beneficio vada alla collettività. Proprio perché si occuperanno di aspetti fondamentali della vita del cittadino devono essere piattaforme aperte e trasparenti: la trasparenza è fondamentale. Inutile sottolineare che una particolare attenzione dovrà essere rivolta alle garanzie di rispetto della privacy e alla sicurezza.

Il processo di trasformazione ed innovazione della Pubblica amministrazione è reso possibile dal massiccio sviluppo delle reti in cui TIM è uno degli attori principali.

Nell’ultimo anno e mezzo TIM è intervenuta con rapidità e determinazione per permettere alle reti di telecomunicazioni di reggere l’onda d’urto dell’immediata crescita dei fabbisogni digitali di cittadini e imprese, interventi che hanno portato ad una accelerazione dei propri programmi di copertura e a ridurre in maniera sensibile il Digital Divide del Paese.

Gli interventi per estendere la copertura delle reti a banda ultralarga hanno interessato circa 5.700 comuni raggiungendo, a oggi, una copertura di oltre il 93% delle famiglie Italiane con linea fissa.

TIM attraverso Fibercop ha avviato inoltre un innovativo piano di cablaggio che porta la fibra ottica fino alle abitazioni (FTTH) per rendere disponibili collegamenti ultraveloci fino a 1 Gigabit al secondo.

Alessandro Picardi
Executive Vice President di Tim Chief Public Affairs Officer