- Giugno 16, 2015
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Terzo settore – Anci al Senato, Scalvini (ass. Brescia): “Settore vitale, riforma punti su migliore articolazione, chiarezza e trasparenza”
“Anci ritiene il Terzo settore vitale nell’ambito della collaborazione con le amministra...“Anci ritiene il Terzo settore vitale nell’ambito della collaborazione con le amministrazioni locali nell’ambito delle politiche di welfare, per questo va rafforzato nei suoi processi di sviluppo, prevedendo una sua migliore articolazione, chiarezza e trasparenza”. Lo ha detto l’assessore alla Famiglia e politiche sociali di Brescia, Felice Scalvini, al temine dell’audizione davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato dove è stato audito, in rappresentanza dell’Anci, sul disegno di legge di riforma del Terzo settore.
“Abbiamo innanzitutto rappresentato alla Commissione – ha riferito Scalvini – lo scenario in cui operano i Comuni, luogo naturalmente privilegiato per l’evoluzione stessa del Terzo settore. Abbiamo quindi elencato le nostre proposte che formuleremo compiutamente in documento che verrà presentato a breve, in cui segnaleremo i nostri auspici per il disegno di legge di riforma. Innanzitutto – ha spiegato l’assessore di Brescia – occorre rafforzare lo sviluppo del Servizio civile nazionale che deve diventare un luogo di promozione e formazione delle risorse umane che andranno ad alimentare il Terzo settore e le attività dei Comuni italiani. Serve poi una semplificazione reale nei processi di costituzione delle organizzazioni di Terzo settore, andando verso il superamento dell’attuale regime concessorio anche e soprattutto per la mancanza di uniformità delle prassi regionali e prefettizie”.
Terzo punto nodale per Scalvini “è guardare non solo alla programmazione ma anche all’organizzazione e alla gestione che coinvolgono in primo luogo gli enti locali”. Per quanto riguarda le imprese sociali, inoltre, per l’assessore bresciano “non servono nuove definizioni ma si resti alla definizione della legge 155 2006, prevedendo la valutazione impatto sociale come una forma obbligatoria di attività nella redazione bilancio sociale”.
Infine l’assessore di Brescia ha chiesto per conto dell’Anci interventi sui regimi fiscali. “Partendo da un chiarimento in sede civilistica – ha rimarcato – occorre una precisa distinzione tra organizzazioni ‘market’ e organizzazioni ‘no market’ superando il criterio di decommercializzazione di quegli enti imprenditoriali legati a fini istituzionali. Questo – ha concluso – per evitare confusione all’interno delle amministrazioni locali e maggiori oneri a livello fiscale”. (ef)