- Gennaio 31, 2017
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Terremoto – Il sindaco di Ussita: “Rilanciare economia, altrimenti passeremo da emergenza a indifferenza”
“Rilanciare il turismo, far ripartire l’economia e le imprese creando occupazione altrim...“Rilanciare il turismo, far ripartire l’economia e le imprese creando occupazione altrimenti dopo l’emergenza passeremo all’indifferenza”. Così il sindaco di Ussita Marco Rinaldi che riferisce la situazione attuale del Comune marchigiano, a tre mesi dalla scosse del 26 ottobre che proprio in questo piccolo comune marchigiano hanno avuto il proprio epicentro.
“Le grandi priorità – spiega Rinaldi – riguardano il rilancio economico delle attività imprenditoriali e quindi il mantenimento, se non l’aumento, dei livelli occupazionali. A questo si deve aggiungere una profonda analisi scientifica sulla geomorfologia del nostro territorio che per le forti scosse è sensibilmente cambiato. Dobbiamo sapere dove poter edificare e dove no e questi dati dovranno confluire negli strumenti urbanistici futuri. Un turista – porta l’esempio Rinaldi – non verrà da noi a giocare alla roulette russa ma arriverà solo se gli garantiamo la sicurezza al 100%”.
Per Rinaldi anche “l’industria del costruire deve cambiare passo. Non è più accettabile avere gente in case fatte a cemento e pietra e di questo si dovrà tener conto quando cominceremo la ricostruzione pesante”.
Il sindaco di Ussita parla poi del rapporto con la Regione definendo letteralmente come “una farsa le verifiche Aesdes sull’agibilità soprattutto per quanto riguarda i capannoni degli allevatori. Pensare di portare tensostrutture in montagna è pura follia mentre si potevano commissionare strutture in legno che sarebbero arrivate in tempo utile. Invece siamo ancora con il bestiame sotto le stelle e con gli insulti che gli allevatori rivolgono solo al Comune”.
Infine il tema delle macerie: “Non sappiamo dove metterle e non possiamo abbattere le case pericolanti, ripristinare la viabilità e quindi riperimetrare la zona rossa che è ancora quella di ottobre. Capisco la necessità di evitare le infiltrazioni negli appalti – conclude Rinaldi – ma qui rischiamo di applicare le norme con delle tempistiche farraginose che stridono con la necessità che abbiamo di accelerare i tempi”. (ef)