• Febbraio 23, 2017
di anci_admin

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Terremoto – Decaro a Radio Uno: “Problemi di ‘filiera’ ma decreto ha tolto molti vincoli e semplificato procedure”

“C’è un problema di filiera ma con l’ultimo decreto terremoto alcune cose s...

“C’è un problema di filiera ma con l’ultimo decreto terremoto alcune cose sono state fatte, come le semplificazioni sulle verifiche di agibilità, le assunzioni in deroga o la riduzione delle procedure per smaltire le macerie. Ora bisogna ripartire con determinazione aiutando anche le imprese colpite altrimenti la ricostruzione sarà sul deserto”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenuto alla trasmissione di Radio Uno “Italia sotto inchiesta”.
“Non metterei nessuno ‘sotto inchiesta’ – ha esordito Decaro –, perché abbiamo dovuto agire in una situazione di eccezionale emergenza a cui si è anche aggiunto il maltempo. Mentre fuori nevicava arrivava la Grandi Rischi a dirci che poteva arrivare un terremoto di magnitudo 6 o 7. Questo ha creato imbarazzo poiché non si sapeva cosa fare. Ci sono stati grandi meriti nel pronto intervento ma non possiamo negare ci siano state anche defaillance in tutte le articolazioni dello Stato”.
Tornando al terremoto “l’ultimo decreto del governo – ha proseguito Decaro parlando della questione ‘casette’ – ha tolto tutti i vincoli esistenti tipo la destinazione urbanistica. Alcuni vincoli però sono insormontabili come quello sul rischio idrogeologico che in un territorio colpito da un terremoto è ancora maggiore. Anche per questo si è impiegato tanto tempo ad individuare le aree dove collocarle”. Sul tema stalle Decaro ha poi spiega come “non serve l’intervento della Regione che agisce sulle esigenze segnalate dai Comuni. Anche il singolo allevatore può farla la gara e senza anticipare soldi. Se nessuno però lo dice all’allevatore è tutto più difficile. A questo di aggiungono problemi di filiera e quindi delle relazioni tra Protezione civile, Regione e Comuni”. Quanto alle parole dai toni accesi di Errani riportate da un’inchiesta di Panorama “la rabbia – ha detto il presidente Anci – viene da parole dette in una riunione operativa dove si grida per cercare di capire come risolvere i problemi. Se si fosse registrato il tono della mia voce in riunioni di questo tipo forse sarebbe stato anche più alto”. (ef)