- Maggio 22, 2014
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Tasi – Doria a ‘la Repubblica’: “Sindaci scontano errori di Roma, scelta aliquota più alta per concedere detrazioni”
“Ancora una volta i sindaci sono costretti a tappare i buchi che si aprono nella finanza pubbl...“Ancora una volta i sindaci sono costretti a tappare i buchi che si aprono nella finanza pubblica per scelte di carattere nazionale, è indecente’. E’ quanto dichiara, intervistato da La Repubblica, il sindaco di Genova Marco Doria, la cui giunta ha applicato l’aliquota più alta per la Tasi.
“Abbiamo deciso per l’aliquota al 3,3 per mille per poter concedere le detrazioni, in misura decrescente con il crescere della rendita catastale, e anche in rapporto al numero dei figli”, spiega. “In questo modo abbiamo scelto una politica di redistribuzione che la legge nazionale non prevedeva’.
Il sindaco genovese assicura, comunque, che i cittadini non dovranno sborsare un euro in più rispetto all’Imu: “Tutte le proiezioni che abbiamo fatto ci dicono che si pagherà meno dell’Imu, chi dice che a Genova si pagherà di più dice il falso. E comunque tutti quelli che non pagavano l’Imu sulla prima casa grazie al meccanismo delle detrazioni non pagheranno neanche la Tasi”.
Nega, Doria, che sulle aliquote si potessero fare altre scelte: “Il Comune di Genova ha già ridotto la spesa, i nostri conti sono in ordine, ma il 24 aprile, mentre tutti i Comuni erano impegnati a fare i bilanci, è stato deciso un taglio ulteriore di 700 milioni agli enti locali. In queste condizioni con un’aliquota più bassa saremmo stati costretti a tagliare servizi essenziali, che finora siamo riusciti a salvare facendo i salti mortali”.
Quanto, infine, alla decisione di non rinviare la decisione sulle aliquote per venire incontro ai cittadini, il sindaco è categorico: “Nella situazione di cassa attuale, il primo acconto Tasi è indispensabile per garantire i pagamenti senza ricorrere alle anticipazioni di cassa su cui lo Stato chiede gli interessi. (gp)