- Novembre 5, 2015
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Summit sindaci Firenze – Fassino: “Responsabilità e ruolo anche per città nella costruzione della Pace”
“La pace e la stabilità del mondo sono garantite in primo luogo dalla politica internaz...“La pace e la stabilità del mondo sono garantite in primo luogo dalla politica internazionale però c’è anche una responsabilità e un ruolo delle comunità locali. E noi sappiamo che spesso le relazioni tra le città possono produrre e promuovere iniziative, atti e risultati che non sempre la diplomazia degli Stati è in grado di realizzare”. Lo ha detto il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino, intervenendo nella sessione pomeridiana del forum internazionale "Unity in Diversity", in corso a Palazzo Vecchio a Firenze, dedicata alla discussione tra i sindaci partecipanti.
“Sessant’anni fa l’allora sindaco di Firenze La Pira, grande uomo di pace, riunì i sindaci di tante città del mondo nel pieno della Guerra fredda quando era diviso in due blocchi contrapposti e quando il pericolo di una guerra nucleare gravava sull’umanità. Sessant’anni dopo ci riuniamo in un contesto molto diverso – ha spiegato Fassino -. La Guerra fredda non c’è più, come non c’è più la contrapposizione ideologica tra due blocchi, uno dei quali si è dissolto, ma i rischi per la pace non sono minori. L’affermazione della pace rimane una priorità delle nostre agende: di quelle dei governi e delle nostre città”.
“Rispetto a quegli anni ci sono due differenze significative: la prima è che non ci sono più guerre locali – ha continuato Fassino -. Viviamo nel mondo della globalizzazione, in un mondo caratterizzato da un elevato tasso di interdipendenza dove tutto quello che accade in qualsiasi angolo ci riguarda direttamente. La sicurezza è un problema che ci riguarda tutti e ogni insidia, ovunque si produca, investe la nostra vita. Da questo deriva la seconda differenza di oggi rispetto a sessant’anni: abbiamo la responsabilità di produrre la sicurezza tutti insieme. Ai tempi di La Pira eravamo tutti consumatori di una sicurezza che la cui produzione era affidata ad altri. Oggi siamo tutti chiamati ad essere produttori della sicurezza che consumiamo”. (com/ef)