- Maggio 28, 2014
Interventi
Spending review – Fassino a ForumPa: “Ai Comuni chiesto più del dovuto, ci sia data più flessibilità nei tagli”
"Io e i miei 8000 colleghi la riduzione della spesa la facciamo tutte le mattine. Il problema n..."Io e i miei 8000 colleghi la riduzione della spesa la facciamo tutte le mattine. Il problema non siamo noi: o meglio, noi dobbiamo continuare a lavorare sulla spesa ma non possiamo farci carico del debito che non abbiamo prodotto noi. Se vediamo il contributo dei Comuni negli ultimi 7 anni ha superato i 15 miliardi di euro, mentre la spesa è diminuita e quella dello Stato e delle Regioni ha continuato ad aumentare. Inoltre non è stato richiesto lo stesso contributo ad altri enti nazionali. Ai Comuni è stato chiesto più di quello che sarebbe stato giusto, non è stato chiesto altrettanto ad altre amministrazioni”. Lo dice il presidente dell’Anci, Piero Fassino, intervenendo al Forum Pa 2014, al convegno ‘Responsabilità e crescita. Un sistema integrato di azioni e strumenti per il monitoraggio continuo e l’autodisciplina nella gestione della spesa’.
“Sono convinto – aggiunge – che si debba perseguire la strategia della riduzione della spesa e del debito e sono convinto che i Comuni devono continuare a fare la loro parte perché è anche un nostro problema, ma non è solo un problema nostro".
Per Fassino “non si può continuare a caricare la riduzione delle spese sui comuni perché quando spendo, io spendo in scuole. Per questo va riconosciuto ai sindaci “maggiore flessibilità per decidere dove intervenire”.
“Il fatto che è più oneroso e umiliante – incalza il presidente Anci – è che i decreti di cui siamo stati oggetto dal governo Monti ad oggi (47 decreti, più di uno al mese) non contengono solo misure di tagli ma sono zeppi di norme ordinamentali che sono veicolo di maggiore rigidità: rendono più difficile contenere la spesa e spesso contengono ulteriori tagli camuffati".
"Il dl Irpef ad esempio – conclude Fassino- prevede una serie di adempimenti che nel caso non siano fatti ci sono meccanismi sanzionatori che sono ulteriori tagli surrettizi". (gp)