- Luglio 21, 2015
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Sindaci in Vaticano – Decaro: “Ai sindaci compito di determinare cambiamento partendo dalla cura della ‘casa comune’”
CITTA’ DEL VATICANO – “C’è un sottile filo continuo che unisce l&rsqu...CITTA’ DEL VATICANO – “C’è un sottile filo continuo che unisce l’enciclica “Laudato si” al lavoro che noi sindaci svolgiamo sui nostri territori, non a caso il sottotitolo dell’enciclica è “sulla cura della casa comune”. Perché la città è la casa di tutti, è la casa dei cittadini, è il luogo dove giornalmente sperimentiamo la possibilità di coniugare economia ed ecologia. Per questo noi amministratori locali abbiamo il compito arduo ed ambizioso di determinare il cambiamento di rotta attraverso le piccole "azioni quotidiane", attraverso quelle iniziative che possono fare la differenza nelle grandi sfide mondiali”. Lo ha sottolineato Antonio Decaro, sindaco di Bari e vice presidente Anci, intervenendo a conclusione della seconda sessione di lavori della due giorni di lavori dove amministratori e personalità religiose si confronteranno su ambiente e nuove schiavitù.
Decaro ha evidenziato come “educare i propri concittadini all’ambiente come bene comune, all’uso razionale delle risorse naturali perché queste ultime non possono rappresentare una disponibilità illimitata per le esigenze della produzione e per l’accumulazione dei capitali richiama il nostro “agire locale e pensare globale”.
Per questo motivo “affrontare le questioni ambientali in un’ottica di superamento dell’iniquità planetaria significa anche dispiegare azioni efficaci contro le tragedie migratorie, contro le nuove schiavitù, contro i mari che si trasformano in immensi cimiteri in cui affondano speranze di migliaia di vite umane”.
“Bari – ha aggiunto il vice presidente Anci – è stata una delle prime città italiane ad aver vissuto l’impatto drammatico con il fenomeno migratorio in entrata nell’agosto del 1991, con l’arrivo in massa degli immigrati albanesi. Oggi come allora Bari resta una città accogliente ma è ovvio che oggi i comuni e i sindaci non possono essere lasciati da soli. Abbiamo bisogno di nuove e più forti alleanze non solo sul piano concreto e pragmatico ma anche – ha concluso Decaro – sul piano morale e le prime risposte devono arrivare dall’Europa”. (gp)