• Maggio 4, 2017
di anci_admin

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Sicurezza urbana – Prima riunione gruppo di lavoro metropolitano per definizione strumenti previsti dal decreto Minniti

Si è svolta oggi in Anci la riunione di insediamento del gruppo di lavoro chiamato ad elabora...

Si è svolta oggi in Anci la riunione di insediamento del gruppo di lavoro chiamato ad elaborare le proposte su alcuni punti innovativi previsti dal decreto Minniti sulla sicurezza urbana: dalle Linee generali per la promozione della sicurezza integrata e le Linee Guida sui patti per l’attuazione della sicurezza urbana fino ai patti locali da sottoscrivere tra Sindaco e Prefetto per dare attuazione alla sicurezza urbana, nonché agli schemi di regolamenti di polizia urbana per la definizione delle zone su cui è possibile applicare il cosiddetto ‘Daspo urbano’ e degli schemi di ordinanze su sicurezza urbana.
Alla riunione hanno partecipato rappresentanti delle 14 città metropolitane: il capo di Gabinetto del Comune di Napoli Attilio Auricchio, i vice sindaci metropolitani di Catania, Marco Consoli, e di Reggio Calabria, Riccardo Mauro. Con loro gli assessori alla sicurezza di Bologna Riccardo Malagoli, di Firenze Federico Gianassi e di Milano Carmela Rozza; la delegata di Milano alle aree periferiche Barbara Agogliati, il capo di gabinetto di Genova Marco Speciale, il vice capo di gabinetto del Comune di Roma Marco Cardilli e i comandanti della polizia municipale di Palermo Vincenzo Messina, Venezia Marco Agostini e Firenze Marco Maccioni.
All’incontro ha portato il suo rapido saluto anche il presidente dell’Anci Antonio Decaro, che ha ribadito il fatto che “grazie al decreto Minniti i sindaci non sono diventati degli sceriffi come viene spesso ripetuto, ma sono invece chiamati a dare il loro fattivo contributo alla costruzione di un sistema di sicurezza integrato, grazie anche alla loro presenza a pieno titolo al comitato metropolitano per l’ordine e la sicurezza”.
Antonio Ragonesi, responsabile Anci dell’area Sicurezza, Infrastrutture e Protezione civile, nel presentare i contenuti innovativi del decreto, che per la prima volta definisce la sicurezza integrata sistema unitario ed integrato per il benessere delle comunità, ha evidenziato che il provvedimento attua una precisa distinzione in tema di sicurezza urbana tra il versante della pianificazione e quello applicativo.
Da un lato quindi vi sono le linee generali per la promozione della sicurezza integrata, da adottare in sede di Conferenza Unificata. Dall’altro i patti locali per la sicurezza urbana che ogni amministrazione comunale è chiamata ad adottare sulla base di apposite linee guida definite in Conferenza Stato-Città, in una interlocuzione diretta tra Ministero dell’Interno e Comuni.
Da questo punto di vista appare fondamentale il contributo che verrà dal gruppo di lavoro anche per definire un regolamento di polizia urbana tipo, attraverso cui realizzare la ‘zonizzazione’ urbana individuando le aree sensibili che le singole amministrazioni riterranno di far rientrare nel perimetro di applicazione del Daspo urbano.
Nel suo intervento il capo di Gabinetto Auricchio ha sottolineato come l’approccio della legge venga usato come misura preventiva per bonificare alcune aree cittadine. “Dalle prime riunioni avute dopo il decreto – ha spiegato – sembra che lo Stato abbia scaricato i riflessi di alcune condotte illecite sulla comunità locale, trattenendo però alcune leve di comando essenziali”. E’ “su queste che – a suo parere- bisognerà dare battaglia in sede di Conferenza Unificata e in Conferenza Stato Città, per ottenere strumenti operativi utili a dare attuazione al dettato normativo partendo dai temi ineludibili delle interconnessioni delle banche dati”.
Da parte sua l’assessore Malagoli ha auspicato un allargamento delle istituzioni che siedono in Conferenza provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica. “Devono partecipare anche le Asl ed i rappresentanti dei servizi sociali comunali. Molte volte – ha spiegato – alcuni comportamenti illeciti, come ad esempio nella mia città la piaga delle piccole rapine, nascono da una aggressività di fondo che affonda le proprie radici in situazioni di tipo sociale”.
Per il vice sindaco di Catania Marco Consoli, va “fatta chiarezza sulle competenze nel caso di attività svolte da gruppi interforze con la polizia municipale”. Da qui la necessità “di sollevare questi temi nell’ambito delle linee per la sicurezza integrata ed i patti locali per la sicurezza urbana”.
Infine, l’assessore Gianassi ha invitato tutti a sfruttare l’occasione offerta dal “decreto che, pur con pregi e miglioramenti come già richiesti da Anci, regola per la prima volta fattispecie non penalmente rilevanti ma sentiti dalla popolazione, come l’abusivismo commerciale, finora considerato reato amministrativo”. Il provvedimento “segna un importante punto di partenza che ora gli amministratori dovranno usare al meglio anche attraverso la definizione delle Linee guida e dei patti locali”. (gp)