- Maggio 2, 2017
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Sicurezza urbana – Nicotra al Sole 24 Ore: “La sicurezza delle città è una tutela per i più deboli”
di Veronica Nicotra (*) Ormai da settimane si leggono reazioni e commenti più o meno infor...di Veronica Nicotra (*)
Ormai da settimane si leggono reazioni e commenti più o meno informati sul decreto sulla sicurezza urbana, che si avvia ora all’ attuazione. L’analisi del provvedimento investe dimensioni diverse. L’ obiettivo condiviso negli anni da forze politicamente distanti è quello di regolare poteri e strumenti per rispondere al poliedrico bisogno di sicurezza dei cittadini con un modello integrato. In questo ambito il ruolo dei Comuni e dei sindaci è centrale, in concreto e nelle aspettative dei cittadini. Ed è buona politica quella che riesce a dare risposte conformi a ciò che chiede la maggioranza dei cittadini. Di questo vive la democrazia.
Dopo le scelte fatte dal 2007, in parte annullate dalla Corte costituzionale, l’ urgenza di un intervento era evidente. I cittadini chiedono risposte a una diffusa percezione di insicurezza, alimentata da fenomeni diversi: di qui poteri e strumenti flessibili su incuria, degrado e microcriminalità diffusa.
Le nuove regole sono uno spartito che consente di toccare vari tasti e si basa su un patto forte fra Stato, con i prefetti e la regia politica del ministro dell’ Interno, e sindaci, con il coordinamento dell’Anci. Il patto punta a far avanzare la tutela della sicurezza delle comunità, dei beni e degli interessi primari e il rispetto dei doveri, su cui si regge la convivenza democratica.
Chi ha criticato questo provvedimento come securitario e contro i deboli forse dovrebbe stare più in mezzo alla gente e capire le loro paure e comprenderebbe che l’ obiettivo è di rendere più sicure le città significa dare una risposta a quel disagio, al disagio dei vulnerabili e deboli.
Contrastare il degrado, garantire il decoro urbano come il diritto al riposo dei residenti, prevedere interventi mirati in aree della città misurandone l’ efficacia nel tempo significa aiutare ciascuno di noi ad essere consapevole che il bene pubblico ci appartiene come e quanto quello privato.
Rendere le città più sicure e pulite è una meta fondamentale di tutta la politica e incide anche sulla crescita economico-sociale e sulla fiducia.
Le regole mettono finalmente insieme le istituzioni preposte alla sicurezza integrando le politiche pubbliche, per esempio con lo scambio di informazioni fra polizia locale e altre forze di polizia e interconnessione delle sale operative.
Il sindaco ha a disposizione poteri di regolazione che rispondono a fenomeni diversi, a partire dalle nuove ordinanze non contingibili e urgenti per contrastare fenomeni quali degrado e ostacoli alla vivibilità e al riposo: un potere di regolazione più libero e meno soggetto ad eventuali contenziosi, che non cancella il classico potere sindacale ex articolo 54 del Tuel.
Quello che è stato chiamato un po’ forzatamente Daspo urbano è in realtà un insieme di regole a tutela di luoghi particolari a cui viene riconosciuta una specifica attenzione, prevedendo un presidio particolare con il concorso della polizia locale. Solo in caso di condotte reiterate il questore potrà disporre ordini di allontanamento temporaneo. Anci per migliorare l’ efficacia delle misure ha ottenuto lo sblocco del turn over per la polizia locale e qualche risorsa per la video sorveglianza e il riconoscimento dell’ equo indennizzo.
Ora si parte, siamo tutti messi alla prova. Le norme e i mutamenti insiti in esse camminano con l’ impegno delle persone e i risultati di questo impegno vivono nel tempo grazie all’ autorevolezza delle Istituzioni.
(*) Segretario generale Anci