- Luglio 30, 2014
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Sicurezza urbana – Bianco: “Riprendere dialogo interistituzionale per dare a sindaci strumenti efficaci”
Rilanciare l’interlocuzione con il governo in materia di sicurezza urbana, mettendo al centro ...Rilanciare l’interlocuzione con il governo in materia di sicurezza urbana, mettendo al centro il ruolo dei sindaci e, al contempo, rivedere ruoli e funzioni delle polizie urbane e il potere di ordinanza dei sindaci. E’ quanto chiesto oggi dall’Anci al governo nel corso della riunione di conferenza Stato-città a cui, per l’occasione, ha preso parte il titolare del Viminale, Angelino Alfano.
A illustrare le proposte dell’associazione è stato il sindaco di Catania Enzo Bianco che ha portato all’attenzione del governo “un problema delicatissimo e centrale per tutte le città che merita risposte chiare e rapide”.
“Le nostre idee – ha argomentato il sindaco di Catania – sono calibrate per non gravare sul bilancio dello Stato bensì per migliorare la collaborazione tra istituzione ed efficientare i soggetti che si occupano di sicurezza nelle nostre città”.
A nome dell’Anci, Bianco ha quindi individuato in quattro i filoni principali su cui muoversi per rendere le città “più sicure ed accoglienti”. “Per prima cosa riprendere il discorso avviato con la proposta bipartisan redatta la scorsa legislatura dai senatori Saia e Barbolini, quando si realizzò un testo che rivedeva, tra l’altro, le funzioni delle polizie locali. Su questo serve una legge – ha precisato il sindaco di Catania – che tenga conto delle peculiarità dei territori per utilizzare al meglio gli uomini sul territorio. Come Anci – ha aggiunto – siamo pronti anche a valutare un disegno di legge di iniziativa governativa su cui calibrare il confronto con gli enti locali per un provvedimento condiviso ed efficace”.
Seconda priorità per i Comuni è poi quella di contrastare e prevenire fenomeni destabilizzanti come prostituzione, accattonaggio, abusivismo. “Su questi temi – ha detto Bianco – le multe servono a poco perché quasi mai vengono pagate e quindi non rappresentano un valido deterrente. Riteniamo, invece, che si debbano immaginare iter legislativi che vadano verso sanzioni di impegno civile obbligatorio più applicabili rispetto alla sanzione pecuniaria”.
Infine, le proposte sui poteri di ordinanza dei sindaci e i comitati sull’ordine e la sicurezza. Sul primo aspetto, l’esponente Anci ha precisato di non voler “in nessun modo fare riferimento ai cosiddetti ‘sindaci sceriffo’”, ma di auspicare “un perimetro certo dove i sindaci possano muoversi e come e quando intervenire per tutelare la sicurezza delle proprie comunità”.
Per ciò che riguarda i comitati per l’ordine e la sicurezza “sarebbero necessarie linee guida certe, magari tramite una direttiva del ministro dell’Interno. In molte realtà – ha ricordato il sindaco di Catania – la collaborazione tra prefetto e sindaco funziona egregiamente, mentre in altri casi no. Una direttiva, concordata preventivamente con i Comuni, potrebbe fare chiarezza su ruoli e funzioni e anche sull’armamento della polizia municipale”. (ef)