Servizio idrico – Anci alla Camera, percorso di riforma sia condiviso e graduale. Fuori dal Patto gli investimenti sul settore

"Piena collaborazione" per rivedere la normativa del servizio idrico, purché questo avvenga "in un percorso condiviso e graduale". E’ questa la posizione espressa oggi dall’Anci, nel corso dell’audizione in commissione Ambiente della Camera dove i rappresentanti dell’associazione sono stati sentiti in merito alla risoluzione 7/36 presentata dal Movimento 5 Stelle, in merito alla ripubblicizzazione del servizio idrico.
"E’ evidente che la normativa va rivista – ha detto in rappresentanza dell’Associazione il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli – tuttavia si deve tener conto di due fattori. Il primo – ha spiegato – riguarda la necessità per i Comuni di poter escludere dal patto di stabilità gli investimenti riguardanti il servizio idrico. A questa esigenza deve poi legarsi una iniziativa normativa che permetta agli enti di recuperare risorse".
Pur riconoscendo l’esito referendario sull’acqua pubblica, Spagnolli ha però voluto sottolineare come "sia necessaria una regolamentazione sul territorio più elastica, che tenga conto delle diverse peculiarità del Paese. Ci sono situazioni non omogenee in Italia e quindi non si può procedere con una regola che vale per tutti". "Le leggi – ha aggiunto il sindaco di Bolzano – funzionano se sono ben fatte. Noi abbiamo tutto l’interesse a che ciò avvenga perché sul territorio siamo noi che le facciamo applicare mettendoci ogni giorno la faccia".
Gli uffici dell’Anci hanno consegnato al presidente Ermete Realacci un documento in cui è schematizzata la posizione dei Comuni, nel quale si sottolinea l’esigenza "di un rafforzamento del ruolo dei Comuni e dei soggetti territoriali preposti alla vigilanza. Solo così – si legge nel documento – sarà possibile assicurare l’equilibrio del sistema, garantendone la sostenibilità per i cittadini". (ef)