- Ottobre 17, 2023
#Anci2023
Senza acqua non c’è futuro. Azioni e investimenti per affrontare l’emergenza idrica del Paese
Un piano d'investimento di circa 50 miliardi di euro in dieci anni per affrontare l'attuale crisi idrica. È quello che emerge dallo studio "Acqua: azioni e investimenti per l'energia, le persone e i territori" realizzato da A2A in collaborazione con The European House – Ambrosetti
Lunghi periodi di siccità alternati a intensi nubifragi: il doppio volto del cambiamento climatico indica l’urgenza di un cambio di rotta. Per acquedotti e idroelettrico servono 48 miliardi di investimenti in 10 anni. A2A pronta a essere protagonista di un fronte comune a tutela dell’acqua.
Un piano d’investimento di circa 50 miliardi di euro in dieci anni per affrontare l’attuale crisi idrica, garantire la disponibilità d’acqua per le necessità del Paese e promuovere la crescita del settore idroelettrico, asset cruciale per la sicurezza energetica del nostro Paese. È quello che emerge dallo studio “Acqua: azioni e investimenti per l’energia, le persone e i territori” realizzato da A2A in collaborazione con The European House – Ambrosetti.
L’analisi presentata durante l’ultimo Forum di Cernobbio è partita dall’evidenziare l’emergenza idrica che il Paese sta affrontando. Il 2022 è stato caratterizzato da una siccità eccezionale, che ha causato una drastica diminuzione della risorsa idrica naturale disponibile, pari a 36 miliardi di metri cubi (-31% rispetto al 2021), circa 60 volte il volume del Lago Trasimeno. In particolare, l’acqua consumabile è stata ridotta a 7,1 miliardi di metri cubi (-34% rispetto al 2021), corrispondente al consumo annuale di 14 milioni di cittadini.
Nello scorso anno si è registrato un aumento nella frequenza di eventi climatici estremi, tra cui piogge intense (+50,2% di media annua negli ultimi 20 anni) e allagamenti (+26,4% della media annua nello stesso periodo). Nei primi sei mesi del 2023, gli eventi idrici estremi sono già aumentati del 130% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La siccità del 2022 ha inoltre determinato una significativa diminuzione della produzione di energia idroelettrica, ridotta del 37% rispetto al valore medio del decennio 2012-2021. Siccità e inondazioni, due facce dello stesso problema, come evidenzia anche il docu-film prodotto da Will Media e A2A sugli effetti dei cambiamenti climatici dal titolo “Senz’acqua, troppa acqua”.
La salvaguardia dell’approvvigionamento idrico nazionale non è solo un dovere strategico, ma anche una leva fondamentale per la sostenibilità della produzione industriale dell’Italia: l’abbondanza d’acqua a cui il nostro Paese era abituato ha dato infatti vita a una filiera che genera un contributo pari al 18% del PIL italiano (circa 320 miliardi di euro), coinvolgendo il settore primario, la manifattura, l’energia e il Servizio Idrico Integrato (SII).
A2A e Ambrosetti hanno per questo identificato possibili rimedi da adottare: da un lato, l’analisi ha dimostrato che è possibile recuperare 9,5 miliardi di metri cubi d’acqua, che rappresentano oltre un terzo del totale consumato in un anno in Italia, attraverso investimenti mirati in riuso, riduzione delle perdite e dell’uso e cattura dell’acqua piovana. Dall’altro, sono state individuate azioni che potrebbero contribuire a generare fino a 12,5 Twh all’anno di energia idroelettrica aggiuntiva (pari al 73% della produzione idroelettrica persa nel 2022), mediante investimenti in pompaggi, invasi irrigui, potenziamento di impianti esistenti, piccole centrali idroelettriche e nuove infrastrutture.
Investire nell’adattamento e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, preservando l’approvvigionamento idrico, appare pertanto come una priorità assoluta. Questa doppia strategia potrebbe avere un effetto trainante sull’economia nazionale con potenziali benefici stimati in circa 80 miliardi di euro. È quindi fondamentale concentrare gli sforzi di tutti – istituzioni, imprese, cittadini – su una gestione virtuosa di questo bene primario. Bisogna investire molte risorse, ma ci sono aziende pronte a farlo, se messe nelle giuste condizioni. A2A, come Life Company, è pronta ad essere protagonista responsabile di un fronte comune a tutela dell’acqua.