• Novembre 24, 2017
di anci_admin

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Scuola – Seminario “Le periferie al centro”. Le esperienze di Napoli, Milano e Torino verso policy strutturate e reti di best practice

Qual è il rapporto tra scuola e territori in contesti multiculturali? Questo il focus al cent...

Qual è il rapporto tra scuola e territori in contesti multiculturali? Questo il focus al centro del seminario “Le periferie al centro” che si è svolto oggi a Milano presso l’Università degli studi Milano-Bicocca a cui hanno preso parte amministratori, esperti e rappresentanti del mondo della scuola per delineare i contorni di policy efficaci per l’inclusione sociale e l’integrazione nelle periferie.
“La connessione tra l’idea di periferia come ‘luogo e non luogo’ e quello dell’immigrazione straniera come risorsa e ricchezza, invece che come problema, è stato il tema del seminario di oggi. Sotto questo punto di vista – ha detto l’assessora all’istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri intervenuta al dibattito – la città di Napoli può essere considerata un laboratorio interessante. Innanzitutto perché possiamo studiare il fenomeno senza avere quei grandi numeri che fanno gridare all’’invasione’: basti pensare che sulla popolazione complessiva i cittadini stranieri raggiungono appena il 4-5%, una concentrazione non altissima che ci consente di osservare meglio le dinamiche sociali”.
"La specificità del fenomeno napoletano – ha spiegato Palmieri – si registra proprio nella concentrazione di cittadini stranieri nei quartieri dove c’è una maggiore fragilità complessiva della popolazione italiana. E questa cosiddetta periferia non è una periferia topografica, a Napoli i quartieri periferici, nel senso socio-economico del termine, sono nel cuore della città. E’ infatti nel pieno centro storico che riscontriamo la maggiore concentrazione di problematicità sia di natura socio-economica che di residenzialità di alunni con un background migratorio”. Per questo guardare a città accoglienti ed inclusive, come l’esperienza di Napoli testimonia, significa anche puntare su una “maggiore strutturazione delle politiche e delle scelte pedagogiche. Stiamo infatti lavorando per una co-progettazione di percorsi di integrazione assieme alle scuole per contrastare l’abbandono scolastico dei minori stranieri. Solo andando nel profondo delle situazioni – ha concluso Palmieri – si riescono a superare i pregiudizi e sono proprio le scuole che, con progettualità specifiche, permettono un cambio di passo culturale”.
Un cambio di passo culturale che si coniuga anche con la costruzione di una rete di relazioni e buone pratiche per mettere a sistema le sperimentazioni già in atto, come sottolineato dalla vicesindaca e assessora all’educazione del Comune di Milano Anna Scavuzzo. “Un’occasione di incontro e confronto che ha messo al centro della riflessione la scuola di oggi nella sua concretezza, permettendo di raccontare e ascoltare esperienze quotidiane di attività didattica ed educativa in contesti multiculturali. Sono convinta – ha concluso Scavuzzo – che molte delle risposte che vogliamo costruire a livello strutturale, per affrontare le esigenze e le sfide del mondo e della società di oggi, siano già nelle buone pratiche e nelle sperimentazioni avviate in molti contesti. Occasioni di confronto e dialogo come il seminario di oggi sono importanti proprio per fare rete tra le istituzioni e le comunità scolastiche”.
La scuola come luogo di valorizzazione delle culture, partecipazione e rigenerazione urbana è il filo conduttore dell’esperienza del Comune di Torino illustrata dall’assessora all’istruzione e all’edilizia scolastica Federica Patti. “L’amministrazione comunale torinese ritiene che oggi sia necessario elaborare un piano di medio termine sulla rigenerazione degli spazi scolastici come motore di rigenerazione urbana, in particolare, nelle aree di periferia per ripensarle e riprogettarle”. La città di Torino attraverso molteplici progetti come “Tante Lingue, Tante Culture, una Città”, valorizza il pluralismo delle lingue e delle culture e contribuisce a proporre un approccio integrato tra la scuola e il territorio per una educazione alla partecipazione responsabile, condivisa e comune nell’ottica di una società accogliente e inclusiva. Nel nuovo centro civico ‘Torino Educational Hub’ saranno alla portata di tutti le tecnologie per nuovi metodi di apprendimento per chi studia, ma soprattutto sarà un centro aperto agli abitanti del quartiere e alle loro associazioni. (ag)