- Novembre 23, 2015
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Scuola – QEL Sole24Ore, Dalle migliori pratiche dei Comuni le idee per lo sviluppo dei servizi per l’infanzia
di Sabrina Gastaldi (*) e Rosalba Picerno (**) &nbs...di Sabrina Gastaldi (*) e Rosalba Picerno (**)
L’Anci ha avviato nei mesi scorsi un’indagine sulle buone prassi per rilevare le iniziative migliori messe in campo dai Comuni sul tema dei servizi per l’infanzia. L’iniziativa, che ha riscontrato una notevole partecipazione di amministrazioni (oltre 100 le iniziative pervenute), ha favorito la raccolta e lo scambio di esperienze utili a fornire indicazioni e spunti di riflessione agli enti locali che si trovano ad affrontare le stesse problematiche.
Il seminario di Pisa
Le buone prassi segnalate sono state tutte pubblicate sul sito dell’Anci nello spazio dedicato e, in considerazione dell’interesse riscontrato, la commissione Istruzione politiche educative ed edilizia scolastica dell’associazione ha deciso di organizzare un seminario dal titolo «Dalle migliori pratiche dei Comuni le idee per lo sviluppo dei servizi per l’infanzia» che si terrà oggi a Pisa per approfondire alcune delle esperienze più significative di buone prassi.
L’appuntamento, come ha specificato il presidente dell’Anci Piero Fassino in una lettera con cui invita sindaci e amministratori a partecipare, potrà essere anche l’occasione per prendere in esame la proposta di delega sul sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni.
Le pratiche innovative
Non è stato facile fare una selezione di buone prassi da presentare al seminario di Pisa, tra le tante giunte in Anci. Il criterio di scelta ha tenuto conto, oltre al valore delle iniziative, delle problematiche affrontate, per offrire un quadro aggiornato dei diversi campi di intervento dei Comuni relativamente ai servizi per l’infanzia. Tra queste, vi sono molte esperienze che riguardano pratiche di innovazione dell’intero sistema educativo e della riorganizzazione dei servizi.
Il Comune di Firenze, ad esempio, ha avviato un percorso formativo triennale, iniziato nel 2012, rivolto all’insieme dei servizi 0-6 anni pubblici, paritari e/o convenzionati dell’Area fiorentina (123 servizi 0-3 anni e 102 scuole dell’infanzia) per rafforzare il sistema territoriale integrato 0-6, sostenendo e favorendo la professionalità degli operatori, la qualità e la coerenza educativa territoriale, e promovendo la continuità verticale tra i servizi.
L’esperienza di Sassari sulla prima infanzia, che l’amministrazione comunale riconosce come patrimonio culturale, ha puntato sul futuro capitale umano cittadino offrendo una pluralità di servizi ai bambini che insieme alla necessità di rendere visibile il lavoro e le buone prassi ha portato alla nascita di un centro di documentazione educativa a Sassari. Impegno testimoniato anche dal graduale potenziamento e stabilizzazione dello staff tecnico incaricato della loro organizzazione: il Gruppo di coordinamento pedagogico (Gcp), leva gestionale della governance di sistema e unico specifico organismo tecnico comunale nell’intera realtà regionale.
Anche il Comune di Cosenza, attraverso il Pac Infanzia, ha avviato un nuovo corso assistenziale ed educativo dei servizi di cura alla prima infanzia, le cui misure attuative in corso d’opera adottate riguardano non solo gli obiettivi quantitativi ma anche qualitativi dei servizi di cura con un aumento strutturale dell’offerta di servizi; estensione della copertura territoriale per soddisfare bisogni e domanda di prestazioni oggi disattesi, attivando strutture e servizi di carattere educativo nelle aree sprovviste; sostegno alla domanda, alla gestione e accelerazione dell’entrata in funzione delle nuove strutture e miglioramento della qualità e della gestione dei servizi socio-educativi.
L’iniziativa del Comune di Imola è uno degli esempi più avanzati nella riorganizzazione dei servizi 0-6 comunali in cui si adottano criteri di flessibilità e di utilizzo efficiente delle risorse tipiche del privato, ma mantenendo un protagonismo e una governance autorevole da parte dell’ente locale del sistema integrato cittadino pubblico-privato: orari flessibili di frequenza adattati alle esigenze delle famiglie, graduatorie e ammissioni sempre attive, inserimenti dei bambini con modalità differenziate, impiego flessibile ed efficiente degli operatori comunali.
Il Comune di Torino ha intrapreso una esperienza, unica nel suo genere, di accoglienza dei bimbi delle madri ospitate nella Casa circondariale presso il nido d’infanzia comunale, esterno al carcere. Il progetto "Stella Stellina" attivo dal 2009 si propone di sostenere il diritto di bambini al gioco e all’educazione e allo stesso tempo il diritto/dovere a una genitorialità responsabile. Il programma è partito da un Protocollo di intesa tra la Città di Torino, la Casa circondariale "Lorusso e Cotugno" e l’Ufficio di esecuzione penale esterna.
Il Comune di Prato ha avviato a partire dal 2012 un progetto dal titolo "Crescendo…Tutti all’aria" il cui scopo è promuovere le attività e il gioco all’aria aperta attraverso il coinvolgimento delle famiglie e del personale educativo dei servizi educativi zero-sei del territorio, con l’obiettivo di avviare una riflessione profonda che coinvolga educatori e genitori sull’importanza della vita all’aria aperta.
C’è poi la buona prassi del Comune di Macerata che promuove, con un progetto apposito, la qualità dell’alimentazione e del servizio delle mense comunali. Il Comune ha scelto di investire sul potenziamento del servizio pubblico rinnovando le forme della gestione con il personale comunale, reindirizzando i bandi per le forniture verso il biologico e i prodotti a chilometri zero, inserendo anche elementi di novità come maggiori punteggi alle produzioni a basso impatto ambientale, ecosostenibili, etiche con prodotti provenienti dai territori liberati dalla mafia.
Ancora, il Comune di Bologna con il progetto Libri, lettura e narrazione nei servizi educativi per l’infanzia 0-6. I temi legati al libro e alla lettura sono da qualche tempo al centro del dibattito culturale-pedagogico. Da qui l’importanza del tradizionale e consolidato progetto cittadino di sostegno dei libri, della lettura e della narrazione nella cornice dei servizi educativi 0-6, dei contesti familiari e della città attraverso molteplici e interconnesse iniziative. Il progetto intende mettere in luce il valore dei libri, della lettura e della narrazione nella quotidianità dei contesti educativi e familiari, sia sul piano dell’apprendimento sia sul piano relazionale; qualificare la funzione dei servizi per l’infanzia, intesi come luoghi privilegiati dell’educazione in tutte le sue forme.
L’esperienza del Comune di Milano, con un tema, quanto mai attuale, quello dell’inclusione di una alta percentuale di bambini di famiglie straniere in una scuola dell’infanzia/sezione Primavera ubicata in un quartiere disagiato di periferia, fortemente caratterizzato dalla massiccia presenza di famiglie di diversa etnia, migranti e fragili, a rischio di esclusione socio-economica e culturale. L’innovazione progettuale risiede nel vivere quotidianamente un processo di inclusione dei bambini e delle famiglie nella scuola e nel quartiere che parte dalla creazione di punti di incontro e scambio e culmina nella realizzazione di momenti comunitari in cui l’identità di ciascuno viene valorizzata.
C’è poi il Comune di Pisa con un percorso di rilevazione, iniziato nel 2012 e concluso nel 2015, della qualità dei servizi 0-3 anni della zona pisana (48 strutture) con definizione degli indicatori per i processi di autorizzazione, accreditamento e valutazione, degli interventi di formazione congiunta degli operatori del sistema integrato zonale 0-6 anni e per la costruzione del coordinamento pedagogico unico di zona.
Esperienze accolte nella riforma
Diversi principi e scelte che caratterizzano le esperienze dei Comuni hanno trovato ospitalità nel Ddl n. 1260 "Sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni" i cui principi fondamentali sono poi confluiti nella delega al Governo contenuta nella legge n. 107/2015, di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Un provvedimento che l’Anci condivide nei principi e nelle finalità e che considera molto importante in relazione al mantenimento, allo sviluppo e qualificazione dei servizi, messi in difficoltà dalla situazione economico-sociale in cui versa il nostro Paese.
(*) Responsabile del Dipartimento Istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica Anci
(**) Area Studi, Ricerche e banca dati delle autonomie locali Anci