• Luglio 26, 2017
di anci_admin

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Scuola – Piano nazionale scuola digitale. La parola delle assessore Marzano (Roma) e Chiofalo (Pisa) e del sindaco Prandini (Casto)

Innovare la scuola significa innovare il Paese. Questa mattina a Roma si è fatto il punto sul...

Innovare la scuola significa innovare il Paese. Questa mattina a Roma si è fatto il punto sul primo anno e mezzo del Piano Nazionale Scuola Digitale per rilanciare l’innovazione del sistema educativo. Presenti all’appello del Miur numerosi rappresentanti degli enti locali. Per i Comuni, oltre alla presidente della commissione Istruzione dell’Anci e vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi,  l’assessora Roma semplice Flavia Marzano, l’assessora alle Politiche socio-educative del Comune di Pisa Marilu Chiofalo e il sindaco di Casto (BS), Diego Prandini.
“Condividiamo le parole chiave del piano nazionale sulla scuola digitale – ha detto Flavia Marzano –, sono parole che abbiamo inserito anche noi nelle nostre linee programmatiche: cambiamento, innovazione permanente, consapevolezza e non soltanto tecnologie perché la consapevolezza sul digitale implica di più che non saper usare un social network”.
Marzano ha poi sottolineato l’impegno dell’amministrazione capitolina sul tema della promozione di una cultura scientifica e sulla diffusione, soprattutto tra le ragazze, dello studio delle scienze, delle tecnologie, dell’ingegneria e della matematica (Steam). “Impegno che Roma Capitale sta portando avanti già con la nascita dei Coderdojo (ndr – club gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli) e attraverso A-Lab un laboratorio di sviluppo software per ragazze delle medie”.
“E’ importante – ha aggiunto – sviluppare servizi a sostegno dei cittadini che non hanno dimestichezza e conoscenza del mondo del digitale, tant’è che un italiano su 4 non è mai andato in Internet. E’ necessario che a queste persone venga offerto un servizio. Abbiamo per questo realizzato i ‘Punti Roma Facile’. Per ora sono 25, più di uno in ogni municipio: qui con il sostegno di professionisti si offre supporto ai cittadini, per esempio, per completare le domande di iscrizione dei figli a scuola”. “L’obiettivo – ha precisato – è la mentorship: non ti risolvo il problema ma ti aiuto in modo tale che sarai tu in grado di risolverlo da solo”.
Anche per Marilù Chiofalo “l’incontro di questa mattina ci ha dato una visione ottimista per il futuro digitale nelle scuole pur nella consapevolezza che ci sono ancora delle contraddizioni da spianare. Molte scuole, infatti, hanno una buona connessione all’interno della struttura ma all’esterno la connessione è lenta” ed è qui che si crea un gap, sebbene “grazie alla pianificazione attuale del Miur la distanza tra le cose che vogliamo fare e che si potranno realizzare si accorcia e – ha aggiunto – devo ammettere che oggi hanno presentato molte iniziative strutturate sul territorio. Esempi che funzionano”.
“Da parte nostra – ha specificato – Pisa è una realtà particolare perché qui c’è una altissima concentrazione nel settore ricerca, sviluppo e innovazione ed infatti tutte le nostre attività comunali sono realizzate in collaborazione con queste istituzioni scientifiche”. In particolare, Chiofalo ha raccontato come il lavoro sul digitale nella sua città sia stato compiuto in questi anni su due binari. “Abbiamo lavorato sia sulla infrastruttura fisica della connettività delle scuole sia su quella culturale, vale a dire le azioni di sistema che servono a cambiare il modo di fare didattica perché è un no sense l’innovazione digitale se prima non si è fatta quella analogica. Le tecnologie devono essere disegnate attorno alla tecnologia analogica e per questo abbiamo investito anche direttamente nelle scuole per sviluppare ambienti di ricerca didattica mirati alla relazione educativa, alla robotica educativa, alle attività a sostegno degli studi specifici di apprendimento, alla scuola in ospedale, ecc…”.
“Le tecnologie digitali – ha continuato – consentono di personalizzare l’intervento educativo formativo sui talenti di ogni studente e il test più straordinario di questo concetto riguarda gli studenti con diverse abilità sui quali abbiamo concentrato l’attenzione”.
Infrastrutture adeguate, cultura innovativa che abbatte le barriere e anche nuovi investimenti per la scuola del futuro.
Il sindaco di Casto, Diego Prandini, proseguendo un lavoro ereditato dalla precedente amministrazione, che negli anni ha investito circa tre milioni di euro per la realizzazione di impianti fotovoltaici, ha potuto ridurre, o in alcuni casi azzerare, alcune voci della spesa comunale. “Mi riferisco – ha precisato – al risparmio energetico che è stato possibile in seguito alla realizzazione di interventi strutturali nelle scuole del territorio”. Un risparmio che ha, in parte, agevolato il Comune nel sostegno alla scuola digitale portando a termini importanti progetti: dalle aule multimediali per la scuola secondaria di Casto, tutte dotate di connessione wi-fi, alla banda larga gratuita per i prossimi sette anni non solo negli edifici scolastici del Comune ma anche per le biblioteche ed il Municipio, “lavoro svolto in collaborazione con la comunità montana di Valle sabbia”.
“Inoltre – ha aggiunto – grazie ad una sinergia con alcune aziende sponsor operanti sul territorio della Val sabbia è stato possibile realizzare un laboratorio di robotica per i ragazzi, nonché rinnovare ed ammodernare le aule informatica già esistenti”. (ag/fdm/rr)