- Maggio 23, 2018
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Scuola infanzia e zerosei – Palmieri (ass. Napoli): “Servizio troppo disomogeneo, lavoriamo per un sistema unico ed efficiente”
“Un convegno che nasce dalla volontà di coniugare due momenti importantissimi: quello d...“Un convegno che nasce dalla volontà di coniugare due momenti importantissimi: quello del cinquantesimo anniversario della nascita della scuola per l’infanzia e quello dell’anno in cui parte il primo riparto di risorse ai Comuni previsto dalla legge sullo ‘zerosei’, ovvero sul sistema integrato, finalmente confluiti a pieno titolo nell’alveo dell’istruzione”. E’ quanto dichiara l’assessore all’Istruzione di Napoli, Annamaria Palmieri, presentando il convegno del prossimo 25 maggio a Napoli dedicato al sistema integrato 0/6: servizi educativi per l’infanzia e scuola dell’infanzia.
"Sarà interessante – spiega Palmieri – riflettere insieme tra diversi attori su un segmento del sistema scolastico che si presenta molto disomogeneo a livello nazionale, anche per come si è storicamente configurato nelle diverse realtà territoriali, con una maggiore o minore presenza dello Stato, del privato, della gestione diretta o indiretta da parte dei Comuni. Anche sul piano delle competenze – aggiunge l’assessore di Napoli – il sistema 0-6 intreccia e coinvolge istituzioni diverse: basti pensare che i servizi da zero a tre anni seguono la legislazione regionale e sono di competenza comunale, mentre quelli da tre a sei anni investono lo Stato che ha elaborato le Indicazioni per il curricolo del I ciclo, dando la "linea pedagogica" a cui tutti, anche le scuole dell’infanzia comunali, paritarie, e le paritarie private si attengono. Il nostro obiettivo è quello di far dialogare tutti gli attori, dalle istituzioni locali e nazionali a chi ha responsabilità pedagogiche, fino ha chi ha responsabilità diretta nelle scuole”.
“Ci sono ancora equilibri diversi tra presenza di scuole direttamente gestite dal pubblico, ossia da Comuni e Stato, e scuole gestite da privati. Ma il dialogo deve portare allo scambio di buone pratiche, in modo che pur in uno scenario variegato si possa garantire in tutte le realtà le medesime opportunità di crescita ai bambini, indipendentemente dal luogo in cui nascono”. (ef)