- Marzo 6, 2014
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Scuola – Edilizia, già pronti 2.5 miliardi. Reggi: “Sono solo i primi, allo studio per trovare altre risorse”
Due miliardi, che possono diventare due e mezzo, “già pronti per l’edilizia scola...Due miliardi, che possono diventare due e mezzo, “già pronti per l’edilizia scolastica”. Ed “una corsia preferenziale”, per spendere i soldi con tempi più serrati” di quelli attuali. Sono le misure annunciate ieri dal premier Matteo Renzi durante la visita a Siracusa.
"L’ambizione di partire dalla scuola – precisa Renzi – non è solo un investimento di natura edilizia ma di natura educativa e culturale fondamentale: serve a riconnettere il rapporto tra cittadini e istituzioni”. Dal presidente del Consiglio un accenno alla necessità di “rilanciare l’efficientamento energetico della scuola perché si possa spendere meno in bollette”.
Sulle risorse e sui futuri piani del governo interviene il neo sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi. Interpellato dall’Ansa, Reggi sostiene che “i due miliardi e mezzo che abbiamo recuperato per l’edilizia scolastica non sono certo la soluzione a tutti i problemi di tutte le scuole italiane. Stiamo lavorando ad altro”.
"Per questi 2 miliardi e mezzo ci sono coperture certe, risorse incagliate in vari capitoli di spesa che stiamo sbloccando per farle convergere sullo stesso obiettivo. Certamente non saranno sufficienti a mettere tutto a posto. Per questo – spiega Reggi – stiamo lavorando, anche in queste ore, assieme agli enti locali per verificare le varie disponibilità, proprie o reperibili da altre fonti. Vanno trovate altre soluzioni oltre ai fondi diretti. Già in passato – rammenta – sono stati presi in considerazione fondi d’investimento e forme di partenariato pubblico-privato e si stanno valutando varie possibilità”.
Infine, il sottosegretario sottolinea l’impatto che questa tranche di finanziamenti potrà avere al di là del ‘risanamento’ degli edifici scolastici. “Questi 2,5 miliardi sono una prima boccata d’ossigeno, ma se riusciamo a spenderli tutti e presto possono rappresentare – dice – un volano: è dalle piccole opere che si può ripartire. Anche lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria delle scuole servono a riaprire cantieri, a creare lavoro”, chiosa Reggi. (gp)