• Marzo 26, 2013
di anci_admin

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Sblocco pagamenti – I punti principali del documento di aggiornamento del Def

Il nuovo Def, il documento di economia e finanza nel quale l'esecutivo aggiorna le previsioni macroe...

Il nuovo Def, il documento di economia e finanza nel quale l’esecutivo aggiorna le previsioni macroeconomiche, dovrà essere presentato al Parlamento il prossimo 10 aprile. E’ quanto riportato nella relazione trasmessa dal governo al Parlamento, dove viene spiegata la procedura per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione.
Le misure che il Governo intende adottare per accelerare i pagamenti dei debiti della PA, spiega l’aggiornamento del Def presentato al Parlamento, “sono finalizzate all’immissione di liquidita’ nel sistema economico attraverso un’accelerazione dei pagamenti relativi ai crediti vantati dai privati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Esse interessano le Amministrazioni centrali, gli Enti territoriali e gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e operano con modalita’ differenti in relazione al comparto e alla tipologia di debito’.
Secondo il documento, le misure per l’accelerazione dei pagamenti riguarderanno, in particolare: i debiti degli Enti territoriali (Regioni ed Enti locali), attraverso: un allentamento dei vincoli del patto di stabilita’ interno tale da consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione disponibili; l’esclusione dal patto di stabilita’ delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali sui residui passivi a cui corrispondono residui attivi di comuni e province; l’istituzione di fondi rotativi per assicurare liquidita’ agli Enti territoriali (Regioni ed Enti locali), con obbligo di restituzione in un arco temporale certo e sostenibile.    
Si procederà poi con la deroga alle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari; mentre per i debiti del comparto sanitario, si interverra’ attraverso la concessione di anticipazioni di cassa, per il pagamento di debiti relativi ad operazioni gia’ conteggiate negli esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno successivamente restituite secondo un piano di rientro  finanziariamente sostenibile. Poi i rimborsi fiscali pregressi a carico dello Stato, attraverso l’utilizzo delle giacenze di tesoreria.   
Per quanto riguarda gli effetti sul bilancio dello Stato, si legge nel documento, le misure determineranno effetti differenziati in relazione alle modalita’ e al comparto nel quale operano. Gli effetti stimati in termini di bilancio dello Stato determinano, in particolare, un peggioramento del saldo netto da finanziare a cui va aggiunto l’impatto del nuovo quadro tendenziale. In via prudenziale, l’effetto in termini di saldo netto da finanziare puo’ essere stimato in 25 miliardi per ciascuno degli anni 2013 e 2014.  Gli effetti delle misure previste sul bilancio dello Stato risultano imputabili, in particolare, alla costituzione di fondi rotativi per il finanziamento della liquidita’ necessaria agli Enti territoriali e al comparto sanitario per l’estinzione dei rispettivi debiti. (com/ef)