• Ottobre 20, 2014
di anci_admin

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Sblocca Italia – Gnassi (Rimini): “Evitare le trappole della speculazione immobiliare”

“Per anni la Regione e i Comuni costieri, in un rapporto costruttivo e di merito con imprese r...

“Per anni la Regione e i Comuni costieri, in un rapporto costruttivo e di merito con imprese ricettive e albergatori, hanno investito e lavorato su programmi di riqualificazione del  settore ricettivo che avevano, in buona sostanza, un preciso obiettivo:  potenziare la natura e la mission turistica di un sistema complessivo, evitando le trappole della speculazione immobiliare ammantate magari da misure ‘di  contrasto al potenziale degrado’. Mai a livello nazionale ciò che veniva e viene territorio e imprese è stato recepito.
“Fa un errore strategico enorme chi  pensa che il futuro di un territorio come il nostro passi da quelle che, al di  là delle formule e delle denominazioni, possono essere a tutti gli effetti  riconversioni in ‘condomini’ o in strutture standardizzate degli alberghi  tradizionali. Per il nostro contesto, per quelle che sono le nostre  caratteristiche, una misura del genere porterebbe con sé un enorme rischio speculativo: spero di sbagliarmi, ma non ne sarei così sicuro”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Rimini e presidente della commissione Turismo dell’Anci Andrea Gnassi rimarcando la delicatezza del dibattito parlamentare in corso sullo ‘Sblocca Italia’.
“Il testo licenziato dalle commissioni parlamentari prima del passaggio in aula contiene ancora articoli che introducono la possibilità di variare la destinazione d’uso  delle strutture ricettive in residenziale – ha sottolineato il sindaco di Rimini – in particolare promuovendo la formula  dei cosiddetti ‘condhotel’, strutture ricettive che uniscono il servizio degli  alberghi alla tipologia degli alloggi residenziali”. Secondo Gnassi, “è un passaggio spinoso perché  tutti i nostri programmi in essere sulla riqualificazione della zona turistica  si incardinano sulla necessità di mantenere impresa e non residenziale,  un’impresa che però deve contare su norme e incentivi per la riqualificazione”. 
“La possibilità di legge di cambiare destinazione d’uso, anche  parziale, agli alberghi, se non adeguatamente analizzata nel suo impatto,  potrebbe avere effetti negativi a catena, fino a mettere in discussione questo  caposaldo. Certo – ha detto Gnassi – chi conosce i mercati, i  trend, le evoluzioni sa che la formula dei condhotel è da valutare”.
Sulla possibilità di giovamento per il contesto locale di una tale formula, il presidente della Commissione Turismo dell’Anci è chiaro, “un provvedimento calato  dall’alto, così come scaturito dalle commissioni parlamentari, potrebbe  rivelarsi un colpo durissimo per il nostro turismo, con il risultato di  determinare una perdita di imprese”, e propone “perché non valutare tali misure nell’ambito  dei progetti più ampi di riqualificazione urbana?”
Si chiede poi, ancora, “che fine hanno fatto gli  impegni di agevolare il passaggio  dall’affitto alla proprietà delle strutture ricettive, magari prevedendo  defiscalizzazioni sulla vendita, precondizione per un nuovo impulso ai necessari investimenti; dove è finita la stessa proposta, avanzata dalla Riviera romagnola, di potere avere sostegno normativo per accorpare più alberghi, liberando anche spazi per servizi utilizzabili dalle strutture ricettive stesse” e infine, “se la politica industriale che serve a un settore strategico si riduce tutta a un  favore alle lobby”.
“Lo ‘Sblocca Italia’ – ha concluso – è fatto da  tante cose buone, e non si lo si può rovinare con inserimenti che più che alla  logica paiono rispondere ai desiderata di precise ‘lobby’, magari anche locali.  Attenzione a queste pressioni che non hanno certo come priorità il rilancio del  comparto ricettivo, ma il proprio interesse. Facciamo allora che si chiami  ‘Sblocca Italia e non ‘Tana libera tutti’”. (com)