- Maggio 18, 2023
Maltempo Emilia-Romagna
Salgono a nove i morti, tredicimila gli evacuati. La situazione nei Comuni più colpiti
Giornate drammatiche. 37 i Comuni totalmente sott'acqua, 23 i fiumi esondati, oltre ad altri 20 che stanno per esondare
Continua l’allerta rossa in Emilia Romagna. 9 morti, 37 i Comuni totalmente sott’acqua, 23 i fiumi esondati, oltre ad altri 20 che stanno per esondare, circa 13mila evacuati destinati a crescere. In 50mila senza elettricità.
Il 23 maggio convocato Consiglio dei ministri sull’emergenza e questa mattina ai microfoni di Radio Anch’io il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che “lo stato di calamità per Emilia Romagna e per il Nord delle Marche “sarà dichiarata martedì, perché è evidente che ci vuole un atto normativo per farlo e si risponderà ai primi interventi con il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie, tutti interventi che necessitano di un provvedimento per decreto”. E ieri sera in conferenza stampa nella sede del Dipartimento, il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci ha comunicato che proporrà al Cdm di martedì “un’ulteriore risorsa a disposizione della Emilia Romagna di 20 milioni di euro, una somma che si aggiunge di 10 milioni già deliberati il 4 maggio”.
La situazione è ad alto rischio in Appennino: 280 le frane avvenute, interi paesi isolati, oltre 400 le strade interrotte. Comunicazioni in tilt. A Bologna tremila sfollati. Le zone più colpite sono a Faenza, a Forlì e nel Ravennate e nella notte nuovo allarme a Ravenna tanto che il Comune, tramite il suo profilo Facebook, in un aggiornamento delle 7 del mattino ha chiesto agli abitanti della frazione di Villanova di salire sui tetti. “Si stanno registrando innalzamenti dei livelli dell’acqua del canale magni che stanno generando tracimazioni e allagamenti delle aree circostanti. Per questo si raccomanda di salire ai piani alti”. La parola d’ordine è non muoversi.
Più uomini e mezzi speciali dell’Esercito per ricostruire gli argini rotti dalle piene dei fiumi. Li ha chiesti questa mattina intervenendo a Radio anch’io il sindaco di Ravenna Michele De Pascale. “Se non si potenzia la presenza delle forze militari non ricostruiamo gli argini e gli allagamenti continueranno”, precisando che da un lato la situazione sta migliorando dal punto di vista della condizione dei fiumi, ma le grandi rotture nelle città della pianura stanno portando verso il mare, e dunque verso la città dei mosaici, tantissima acqua. L’amministrazione, ha detto, ha adottato una politica di evacuazioni preventive allestendo cinque hub per l’accoglienza. E tra oggi e domani ci saranno i primi rientri a casa”.
Nelle zone limitrofe, a Lugo di Romagna, invece, la situazione è drammatica. La cittadina è praticamente allagata tant’è che nel primo pomeriggio è arrivato l’esercito per gli aiuti, dispiegando i gommoni militari.
A Cesena, il sindaco Enzo Lattuca sottolinea che stanno partendo le operazioni di ripristino e pulizia di strade e cantine, dato che il problema si sta spostando a valle, verso il mare. La prima attenzione, comunque, afferma Lattuca, riguarda ancora il salvataggio delle ultime persone in difficoltà, con l’elicottero nelle zone di collina franate e con gommoni e mezzi anfibi nelle campagne e nelle case allagate. “Già dal Comune di Cesena, tutta la zona appenninica è interessata da frane che hanno cancellato, distrutto, la viabilità”, ha detto ai microfoni di SkyTg24, sottolineando che nei comuni sovrastanti ci sono migliaia di persone isolate, senza energia elettrica né acqua potabile. “La situazione dell’Appennino e nelle frane secondo me nelle prossime 48 ore diventerà quella più difficile da affrontare”; “nei prossimi giorni avremo bisogno di tutto e di tutti” perché “i danni sono incalcolabili”, specie “quelli all’agricoltura sono ingentissimi: servono idrovore, autopompe che ci aiutino a smaltire l’acqua. E’ un fenomeno talmente grande e talmente esteso che il bisogno che avremo è davvero difficile da ordinare per priorità”.
“La situazione a Forlì è critica, stiamo vivendo un dramma enorme”, afferma il primo cittadino Gian Luca Zattini specie nelle campagne che “si stanno progressivamente allagando”. In tantissimi, poi, stanno segnalando “la mancanza di energia elettrica in numerose vie e aree della citta’. Siamo costantemente in contatto con il gestore per accelerare il ripristino di contatori e quadri elettrici”. “Stiamo facendo il massimo ma non dipende tutto da noi”, spiega il sindaco. Intere zone della Romagna sono rimaste isolate con black out elettrici e con difficoltà anche nelle comunicazioni per l’interruzione delle linee telefoniche.
”Al momento sono tre le vittime accertate e tantissimi gli sfollati – ha dichiarato Zattini nel pomeriggio -. In 400 sono già stati sistemati tra il centro di accoglienza allestito vicino al Palafiera”, e altri punti di accoglienza si stanno allestendo sebbene ribadisca che la “situazione è apocalittica, ci eravamo preparati, avevamo diramato allarmi: la realtà ha superato anche le più pessimistiche previsioni”.
A Fermo il prefetto Michele Rocchegiani ha attivato il Centro Coordinamento Soccorsi Monitoraggio corsi d’acqua e strade e nel pomeriggio di ieri è stata attivata la aperta la Sala Operativa Integrata (Soi), aperta h24 fino al cessare dell’emergenza.
“Sono stati chiusi inoltre i ponti di Molino Paci (ferro/legno) e Sacri Cuori. Ha piovuto per tutta la notte sul territorio delle province di Macerata, Fermo e Ascoli, con ore di superlavoro per i vigili del fuoco, che hanno operato a turni rafforzati. Sui territori sono state registrate frane e smottamenti, alberi caduti a terra a causa del suolo intriso di acqua, in alcuni centri problemi a tombini e rete fognaria. I fiumi sono ingrossati ovunque, ma sono rimasti negli argini”, ha riferito all’Ansa il sindaco Paolo Calcinaro.
Ciononostante nel fermano, oggi solo alcune scuole saranno chiuse. “Nella difficoltà del decidere con questi margini temporali – ha dichiarato ieri sera intorno alle 21 il sindaco – credo che sia il provvedimento più equilibrato per salvaguardare dai rischi concreti cercando di creare il minor disagio possibile alla comunità”.
Ad Imola, l’autodromo Enzo e Dino Ferrari è invaso dall’acqua e il centro di Faenza è un fiume di auto sommerse.
“Sono state ore drammatiche per il nostro territorio” ha dichiarato ieri sera il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che ha elencato i numeri degli interventi svolti da parte del Centro Operativo, Aspes e Marche Multiservizi: “Oltre 100 solo nel Comune di Pesaro, solo 40 riguardano le strade. La situazione è difficile”. La priorità sarà data al ripristino della viabilità. “Raccoglieremo le esigenze di tutti i Comuni del territorio provinciale – ha aggiunto il sindaco che ha evidenziato che “in due giorni è caduta una quantità di pioggia mai vista”.
“Abbiamo una situazione a livello territoriale con una rottura di un argine e una rottura di un ponte che si è portato dietro con la piena del fiume Idice anche l’erosione di buona parte dell’argine di tutto il tratto del nostro territorio” ha dichiarato questa mattina al tg1 la sindaca di Budrio, Debora Badiali e sebbene le condizioni meteo di oggi “ci aiutano a lavorare” il territorio “è profondamente danneggiato. Abbiamo evacuato le zone molto più vicine all’argine che ha rotto, parliamo in tutto di 200 persone alcune in via precauzionale altre perché hanno casa allagata”.
Nel primo pomeriggio un primo barlume di luce arriva dal Comune di Bologna che visto l’attenuarsi delle piogge annuncia, in una nota, la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado tranne alcune eccezioni perché non raggiungibili in sicurezza a causa degli smottamenti nell’area collinare; ribadendo però che l’emergenza “non è finita” e invitando pertanto “la cittadinanza a continuare a limitare gli spostamenti sul territorio anche nei prossimi giorni”, aggiunge il sindaco Lepore.
Altra nota positiva in questa situazione ormai apocalittica si registra nel comune di Ferrara che ha deciso di adottare Faenza, tra i territori più colpiti. Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri ha contattato questa mattina il suo omologo, Massimo Isola, annunciando un primo stanziamento comunale di 10mila euro, che sarà realizzato con bonifico nelle prossime ore, e l’avvio a Ferrara di una raccolta fondi che promossa sui canali social e web istituzionali