- Dicembre 10, 2016
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#RifugiatiEuropa – Sindaci in Vaticano, Sala: “Governo valuti ipotesi commissario o Ministero immigrazione”
CITTA’ DEL VATICANO – “Il governo valuti l’ipotesi di un commissario ad hoc ...CITTA’ DEL VATICANO – “Il governo valuti l’ipotesi di un commissario ad hoc o anche a un ministero con reali poteri per gestire la situazione attuale dell’immigrazione che dobbiamo smettere di dipingere come un’emergenza”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo alla seconda giornata del summit "Europa: i rifugiati sono nostri fratelli", promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano.
“Il principale problema – secondo Sala – sta nel fatto che la gestione dei migranti è quasi interamente sulle spalle dei Comuni. Certo, accogliere è un dovere e prima si tende la mano e poi si pensa al resto ma quello che noi vediamo ogni giorno è che ancora manca una reale politica di integrazione che si rifletta in una vera pianificazione”. Pianificazione che per il sindaco di Milano “vuol dire dotare il sistema dell’accoglienza di risorse finanziarie adeguate e poteri e corretti. Senza queste due cose è molto difficile pensare che si uscirà dalla situazione di emergenza”.
“Negli ultimi tre anni – ha ricordato il sindaco di Milano – abbiamo accolto più di 100mila profughi. Ma se prima restavano poco per decidere di andare all’estero, rendendo il nostro compito più agevole e limitato alla prima accoglienza, ora la situazione è molto cambiata perché siamo passati quasi all’80% di richiedenti asilo e questo è accaduto in soli sei mesi: è chiaro che senza una pianificazione vera non si riesce ad essere reattivi e cambiare strategia”.
Per Sala però elementi positivi nella gestione dei rifugiati ci sono “come l’ottima collaborazione con prefetture e istituzioni” o il ruolo “fondamentale del volontariato che a Milano è importantissimo giacché coinvolge un milanese su dieci, contrariamente a quanti pensano alla Milano fredda che si dedica solo agli affari. Da noi poi i rifugiati si dedicano a lavori socialmente utili e questo contribuisce a una migliore convivenza con la cittadinanza. Tuttavia la principale criticità riguarda alla non esistenza di un piano nazionale di accoglienza che ad oggi è solo uno scaricare i migranti, in maniera matematica, prima sulle Regioni e poi sui Comuni. Ci sono poi i tempi lunghissimi, che tra ricorsi ed altri passaggi burocratici, arriva fino a tre anni”.
“La situazione attuale necessita di decisione da prendere in fretta. I sindaci fanno la loro parte, con livelli di sensibilità diversi, resistendo a pressioni continue ma se non c’è una legge che dice ai sindaci che non accolgono di prendere in carico una quota di migranti la gestione è lasciata al caso”. (ef)