• Dicembre 9, 2016
di anci_admin

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#RifugiatiEuropa – Sindaci in Vaticano, Biffoni: “Immigrazione dato strutturale, si punti su modello accoglienza Sprar”

CITTA’ DEL VATICANO - “Il fenomeno dell’immigrazione non è qualcosa di tran...

CITTA’ DEL VATICANO – “Il fenomeno dell’immigrazione non è qualcosa di transitorio e quindi di emergenziale, ma un dato strutturale della nostra epoca che dobbiamo imparare a gestire con strumenti adeguati. Ed in particolare, sul tema specifico dei rifugiati, in Italia non partiamo certo da zero avendo realizzato in questi anni l’importante esperienza dello Sprar. Ma ora serve una vera inversione culturale per proseguire un percorso che punta sul protagonismo dei sindaci e delle comunità da loro amministrate”. Lo ha evidenziato Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione parlando davanti alla platea di sindaci europei riuniti in Vaticano per discutere del tema dei rifugiati raccogliendo l’invito della Pontificia Accademia delle Scienze.
Biffoni ha ricordato come oggi nel nostro Paese sono accolti più di 176  mila rifugiati, la cui maggior parte sono ospitati in circuiti emergenziali, che non prevedono il coinvolgimento sistematico dell’amministrazione locale e che sono stati attivati secondo logiche prioritarie di equa e sostenibile ripartizione territoriale non sempre garantendo i servizi indispensabili per favorire una buona integrazione”.
Accanto a questo ‘canale prefettizio’ si è affermata la rete territoriale dello Sprar che, coinvolgendo privato sociale ed associazioni territoriali, offre accoglienza a soli 25 mila persone”. E’ questo secondo Biffoni il modello di riferimento su cui puntare.
"Per dare una risposta ai sindaci e per prevenire altre situazioni critiche – ha argomentato Biffoni – abbiamo proposto un piano che prevede l’impegno responsabile dei comuni, a patto che si risolvano le criticità dell’attuale gestione”. "I Comuni che presentano volontariamente progetti – ha spiegato il delegato Anci all’Immigrazione – non potranno essere destinatari di altri arrivi di profughi al di fuori delle percentuali stabilite, che si attestano sul rapporto di 2 profughi ogni 1000 abitanti, oltre ad essere beneficiari di un sistema di incentivi serio".
"Gradualmente – si è detto convinto il sindaco di Prato – si potrebbe avere così un modello ordinato, sostenibile e controllato di accoglienza che diventi integrazione. Il nostro è un contributo per tutelare gli interessi dei Comuni", ha concluso. (gp)