• Novembre 19, 2013
di anci_admin

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Rebuild – Dal Piano Città a nuovi modelli di pianificazione, Anci e Fpc avviano una ‘comunità’ sulla riqualificazione urbana

Esiste un modo diverso di immaginare la riqualificazione delle nostre città che parta dai r...

Esiste un modo diverso di immaginare la riqualificazione delle nostre città che parta dai reali bisogni dei territori? E fino a che punto i ritardi del Piano Città sono occasione per ripensare nuove politiche urbane che nascano ‘dal basso’, superando l’approccio centralistico fin qui seguito e costruendo modelli alternativi di intervento da parte dello Stato? E’ intorno a questi interrogativi che Anci e Fondazione Patrimonio Comune hanno organizzato un tavolo di confronto il 26 novembre dalle ore 14,00, nell’ambito della seconda edizione di Rebuild, la manifestazione sulla riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari in programma a Riva del Garda. L’appuntamento rappresenta il primo step di un percorso di riflessione intorno ai temi della riqualificazione urbana, che si snoderà nei prossimi mesi dando vita ad una comunità di confronto e scambio di esperienze tra gli operatori e gli esperti del settore.
Moderati da Paolo Gurisatti dell’Università di Venezia, discuteranno di questi temi Tommaso Dal Bosco, responsabile del Dipartimento patrimonio, urbanistica, infrastrutture e politiche per la casa di Anci, Andrea Poggio di Legambiente, Paolo Testa di Cittalia, e Michele Lorusso, direttore della Fondazione Patrimonio Comune dell’Anci. Insieme a loro saranno presenti i rappresentanti di alcuni Comuni già selezionati nell’ambito del Piano Città, tra cui Ancona, Pavia, Bologna, Reggio Emilia, Rimini, Torino, Milano e Venezia.
Il punto di partenza della riflessione sarà un’analisi attenta sulle criticità che hanno frenato il decollo del ‘Piano Città’ finito, a quasi un anno dal suo avvio, in una sorta di limbo sia a causa dell’effettiva mancanza di risorse che dei ritardi politici e burocratici.
“Ma il nostro obiettivo è quello di andare ‘oltre’ il Piano Città stimolando un dibattito concreto sul modo in cui è possibile ripensare il volto delle nostre città”, spiega Dal Bosco. “Ascoltando le esperienze delle amministrazioni, puntiamo a raccogliere spunti utili ed idee condivise che ci consentano di costruire un approccio innovativo da sottoporre all’attenzione dei ministeri e degli organi che guidano le politiche nazionali per lo sviluppo locale”.
“Si tratta di una sfida impegnativa ma necessaria, soprattutto nella prospettiva delineata dalla nuova programmazione comunitaria 2014-2020, che punta in modo molto forte sulla centralità delle aree urbane per innescare processi virtuosi di sviluppo”, aggiunge Michele Lorusso di Fpc. “Facendo tesoro dell’esperienza del Piano Città, cercheremo di sviluppare una riflessione che ci consenta di declinare al meglio le specificità dei territori, con un approccio dal basso verso l’alto”. Questa linea “ispira le nostre attività che, attraverso una collaborazione concreta con il settore privato, intende fare ‘leva’ sul patrimonio territoriale per creare valore nelle nostre città, non solo in termini economici ma anche sociali”, conclude Lorusso. (gp)