- Maggio 22, 2013
Anci Giovani
Rapporto Istat – Chionetti (Anci Giovani): “Under 30’ a rischio emarginazione, subito misure per superare emergenza”
“Il rischio concreto è che un'intera generazione venga spinta ai margini della societ&a...“Il rischio concreto è che un’intera generazione venga spinta ai margini della società e dello Stato, con conseguenze gravi sull’economia, com’è evidente, e sulla fiducia nei confronti del futuro e del proprio paese, conseguenze che possono anche minare la coesione sociale”. Così il coordinatore nazionale di Anci Giovani e sindaco di Dogliani, Nicola Chionetti, commenta il rapporto annuale dell’Istat secondo cui l’Italia ha "la quota più alta d’Europa" di giovani tra i 15 e i 29 anni che né lavorano né studiano.
“Nel 2012 infatti il numero dei ragazzi, chiamati Neet, è salito a 2 milioni e 250mila, dopo che il tasso di disoccupazione tra i giovani è aumentato di 5 punti percentuali dal 2011 al 2012”, argomenta Chionetti. Che sottolinea come “l’altro elemento drammatico riguarda la percentuale dei giovani (tra i 20 e i 34, laureati o diplomati) che entro tre anni dalla conclusione del proprio ciclo di studi trovano occupazione, cioè il 57,6 per cento rispetto alla media europea del 77 per cento”.
“Penso che in questo momento sia necessario concentrarci sia sulle misure per superare questa fase di emergenza economica sia sul modello di Paese che vogliamo per il domani. Ed è per questo che l’Anci Giovani – ricorda il leader degli amministratori under 35 – vuole dare il proprio contributo relativamente al ruolo che i Comuni e, più in generale, le autonomie locali devono ricoprire per contribuire il più possibile alla creazione di possibilità di sviluppo e lavoro, nella convinzione che per fare ciò ci si debba sforzare di immaginare una pubblica amministrazione moderna e anche innovativa”.
“Il 14-15 giugno a Mirandola (MO) in occasione della V Assemblea nazionale Anci Giovani ci concentreremo proprio su questi temi – conclude Chionetti – perché ci sentiamo doppiamente chiamati in causa sia come pubblici amministratori, chiamati alle responsabilità del nostro ruolo, sia come giovani, coloro che più di altri dovrebbero guardare al futuro con speranza”. (gp)