• Febbraio 27, 2013
di anci_admin

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Raee – Il sistema italiano al centro di una riflessione europea. Convegno oggi a Bruxelles promosso da Weee Forum

E’ in corso oggi a Bruxelles il workshop 'Come possiamo raggiungere i nuovi target di raccolta...

E’ in corso oggi a Bruxelles il workshop ‘Come possiamo raggiungere i nuovi target di raccolta?’, organizzato e promosso dal WEEE Forum con la partecipazione di Ecodom, il Consorzio Italiano per il Recupero e il Riciclaggio degli Elettrodomestici. L’incontro dà per la prima volta la possibilità di porre il sistema italiano dei RAEE (i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) al centro di una riflessione a livello europeo. Per esaminare la situazione del nostro paese intervengono al dibattito: Giorgio Arienti (Direttore Generale di Ecodom), Davide Rossi (Direttore Generale di AIRES, l’Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) e Filippo Bernocchi (Delegato ANCI alla gestione dei rifiuti e all’energia).
Da una indagine realizzata per conto di Ecodom da United Nations University, Centro Accademico di Ricerca dell’ONU, in collaborazione con IPSOS e con il Politecnico di Milano, che ha quantificato – per la prima volta in Italia – sia i RAEE domestici generati ogni anno da ciascun cittadino sia le modalità di dismissione di questi rifiuti, emerge che a  fronte di una quantità di RAEE generati pari a circa 16,3 Kg/abitante, solo poco più di un quarto (4,29 kg/abitante) viene consegnato ai Sistemi Collettivi istituiti dai Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Esiste, quindi, una rilevante quantità di rifiuti elettronici che sfugge al Sistema RAEE, disperdendosi in numerosi flussi “complementari”, gestiti da soggetti che a volte non sono neppure in possesso delle necessarie autorizzazioni, che spesso non si curano dell’impatto ambientale della loro attività e che sempre non rendicontano alle Autorità le quantità di RAEE trattate.
La ricerca evidenzia inoltre che anche il comportamento dei cittadini non aiuta il nostro Paese a raggiungere gli obiettivi di raccolta fissati dall’Unione Europea: in ciascuna delle nostre case, infatti, ci sono oltre 20 kg di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche non più funzionanti, delle quali però – per una serie articolata di ragioni – siamo restii a disfarci. Inoltre, ognuno di noi ogni anno getta via una quantità notevole di RAEE (circa 1,6 kg/abitante) in modo non corretto: è il caso ad esempio dellle piccole apparecchiature – come rasoi, cellulari, radiosveglie ecc. – che spesso finiscono tra i rifiuti urbani indifferenziati.
"La nuova Direttiva Europea sui RAEE rappresenta una sfida importantissima, che mette in gioco il nostro relativamente giovane sistema di gestione dei rifiuti elettronici, ma che, d’altro canto, può determinare ricadute molto positive, in termini sia occupazionali che ambientali”, afferma Filippo Bernocchi, Delegato ANCI alla gestione dei rifiuti e all’energia. “I Comuni faranno sicuramente la loro parte anche nel nuovo scenario, ma dobbiamo cogliere questa occasione per superare il gap informativo, infrastrutturale e amministrativo dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei. Obiettivi ambiziosi richiedono infatti un nuovo approccio, radicalmente diverso, su tutti i fronti: in particolare servono risorse aggiuntive, rese disponibili mediante strumenti di finanziamento corretti e adeguati agli obiettivi. Per questo riteniamo che con il nuovo Decreto di recepimento debba essere introdotta in Italia una nuova “visible fee”, equa e sostenibile”. (com/gp)