- Gennaio 28, 2016
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Protezione civile – Pizzarotti: “Su rischio sismico serve cultura della prevenzione”
“Sappiamo che la grande vulnerabilità sismica italiana deriva in parte da carenze costr...“Sappiamo che la grande vulnerabilità sismica italiana deriva in parte da carenze costruttive (edificato vecchio e sismicamente debole, a volte frutto di abusivismo e/o pressappochismo costruttivo), ma anche da progettazioni basate su norme che, nel tempo, hanno molto spesso fatto riferimento a classificazioni sismiche locali fondate su macrozonazioni riferite all’intero territorio”. Lo ha detto Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e presidente della Commissione Politiche Ambientali, Territorio, Protezione Civile, Energia e Rifiuti dell’Anci, che oggi ha partecipato alla Giornata di presentazione del Centro per la microzonazione sismica in corso di svolgimento presso l’aula convegni del Cnr a Roma.
“Il nostro è un territorio con una altissima concentrazione di comuni classificati a più alta sismicità, dove buona parte del patrimonio edilizio necessita di interventi finalizzati a migliorarne la sicurezza – ha rimarcato Pizzarotti – e dove l’attuazione di ogni misura indispensabile a contrastare il rischio sismico è, evidentemente, una inderogabile priorità”.
In tal senso, “lo sforzo che si sta compiendo ora, a partire da un approccio locale, è la chiave di volta per uscire finalmente dalla logica dell’emergenza, e per fare concretamente ‘cultura della prevenzione’ puntando innanzitutto alla divulgazione sui territori, a partire dai Comuni e loro cittadini, dell’importanza della microzonazione”.
“Nel rispetto degli indirizzi e delle norme nazionali – ha aggiunto il sindaco di Parma – alcune Regioni si sono attivate per riclassificare il proprio territorio, introducendo, alla luce della classificazione proposta a livello nazionale, delle sottozone per meglio adattare le norme alle caratteristiche di sismicità e altre regioni hanno già provveduto all’adozione di programmi a scala regionale che, a partire dai territori più esposti, pianificano le attività di prevenzione, garantendo il pieno utilizzo dei fondi già disponibili e di quelli ulteriori previsti dal Programma Nazionale per la prevenzione del rischio sismico”.
“Questo è solo un inizio – ha specificato il presidente della Commissione Anci – e pertanto occorre che il lavoro già avviato da alcune regioni venga intensificato ulteriormente alla luce degli approfondimenti in corso, ad iniziare dalla microzonazione di maggior dettaglio, di livello 2 e 3. E’ poi centrale che le regioni, rivedano la classificazione nazionale a scala locale e si dotino di un programma di attività e di interventi per la mitigazione del rischio sismico coerente con tali studi, ad iniziare dai contributi per la prevenzione del rischio sismico, previsti dal decreto-legge 39/2009 ”.
“Infine – ha concluso Pizzarotti – è necessario che i programmi di livello regionale siano adeguatamente diffusi presso i comuni, prevedendo azioni di accompagnamento costante delle Amministrazioni locali, ad esempio attraverso attività di informazione e di sensibilizzazione, e con un continuo rispetto all’attuazione e alla pianificazione degli interventi da effettuare”. (com/fdm)