• Novembre 28, 2016
di anci_admin

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Protezione civile – A Siena le proposte della rassegna “Dire e Fare” di Anci Toscana

Per il funzionamento e la riuscita di un piano di protezione civile, sono indispensabili il coinvolg...

Per il funzionamento e la riuscita di un piano di protezione civile, sono indispensabili il coinvolgimento e la comunicazione ai cittadini. Senza il contributo attivo e consapevole della popolazione, anche il migliore dei piani è destinato a fallire. Ma è altrettanto necessario che i sindaci siano informati e consapevoli sulle azioni da fare in caso di calamità. Proprio su questo, insieme al lavoro condiviso di programmazione, che Anci Toscana continuerà ad impegnarsi, con il contributo indispensabile del volontariato e con il dialogo con la Regione. Tanto da organizzare da subito un percorso di formazione e di ascolto dedicato proprio si primi cittadini toscani. È questo il tema emerso con più forza sabato scorso nella giornata (sabato 26 novembre n.d.r.) della rassegna di Anci Toscana “Dire e Fare” dedicata alla protezione civile, che ha visto al Teatro dei Rinnovati di Siena una massiccia e appassionata partecipazione di amministratori, tecnici e volontari, con un confronto approfondito su un tema oggi più che mai di attualità.
Ad aprire i lavori il sindaco di Siena Bruno Valentini, delegato nazionale Anci del settore Ambiente e Protezione civile. “Abbiamo bisogno che i piani siano aggiornati e che siano condivisi con la popolazione – ha detto – Avere la coscienza delle cose da fare in caso di calamità non basta: dobbiamo coinvolgere tutti coloro che hanno un ruolo direttivo in ospedali, scuole, case di riposo, luoghi di aggregazione e verificare se la condivisione delle azioni è sufficiente. Solo così i piani possono funzionare”. Un altro importante punto sottolineato da Valentini è stato quello della programmazione: “Abbiamo grandi capacità nelle emergenze, che però dobbiamo essere capaci di sfruttare anche in fase di stesura e dei programmi.. È una questione di cultura e civiltà”.
Da parte sua Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e delegato Anci Toscana del settore (e che sarà il primo ‘sindaco formatore’ della nuova iniziativa) ha ribadito l’importanza della relazione tra i Comuni e il volontariato. “Dobbiamo istituire un nuovo patto con le associazioni – ha detto – e rafforzare il dialogo con la Regione Toscana. Anci è determinata a contribuire decisamente al processo di riorganizzazione della protezione civile, anche per tutelare i sindaci e il loro lavoro”. "Abbiamo bisogno di un tessuto normativo che ci consenta di lavorare al meglio – ha poi aggiunto – e di un sistema di valutazione univoco. È come Anci vigileremo e contribuiremo perché questo accada". Importante anche diffondere in tutti i Comuni le buone pratiche in tema di assistenza ai disabili in situazioni di emergenza. 
Un’altra voce importante è stata quella di Elvezio Galanti, geologo e docente dell’ateneo fiorentino, una lunga esperienza governativa nella protezione civile: “Fare un piano di protezione civile è una condizione necessaria ma non sufficiente: bisogna percorrere l’ultimo miglio e costruire un sistema. E per questo occorre una forte volontà politica, che guardi al lungo periodo. Anche l’informazione deve essere ‘di sistema’: non esiste una ricetta unica e i Comuni non possono gestire da soli la prevenzione.. Deve esserci un chiarimento politico su chi fa cosa, definendo le competenze per previsione, prevenzione, intervento e ripristino".
Infine, nello spazio dedicato alle buone pratiche, sono stati presentati alcuni progetti che concorrono al concorso di Anci Toscana #buonepratichenetwork: il Comune di Livorno con "Sintonizzti sulla sicurezza", il Comune di Sesto Fiorentino con un sistema integrato di comunicazione in protezione civile, il comune di Montale-Agliana con "A scuola di Protezione civile e il Centro Protezione civile del Chianti senese con "Comunicazione efficiente con poche risorse”. (com/ef)