• Gennaio 25, 2013
di anci_admin

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Programmazione europea – Anci Toscana, Regione e Comuni devono fare squadra

Soprattutto in considerazione della crisi che ci troviamo ormai da tempo a fronteggiare, la programm...

Soprattutto in considerazione della crisi che ci troviamo ormai da tempo a fronteggiare, la programmazione europea 2014-2020 sui fondi per lo sviluppo regionale è un elemento centrale nell’azione dei comuni. E proprio per questo il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi ha scritto una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi per chiedere un incontro al fine di avviare un “percorso di confronto politico e istituzionale tra Regione e comuni in continuità con quella pratica della programmazione concertata che distingue ormai da lungo tempo la nostra regione”. Secondo Anci, infatti, è necessario fare squadra tra il soggetto principe della programmazione (Regione) e i luoghi dello sviluppo (i centri urbani e le città) in vista del confronto tra Stato e Regioni sulla definizione del nuovo Programma Operativo. Solo così, secondo il presidente Anci, il sistema Toscana potrà presentarsi in maniera autorevole al Governo, così da garantire che nella nostra regione vengano realizzati interventi significativi.
È un percorso articolato e lungo quello che l’Associazione dei comuni sta portando avanti sulla programmazione e che ha , tra le altre cose, permesso di redigere il documento “Città motori di sviluppo”, largamente accolto dalla Regione, in occasione della stesura del Prs.
La richiesta di questo incontro nasce dalla volontà di presentare alla Regione il documento “I comuni nella programmazione 2014-2020” che l’Associazione dei Comuni ha elaborato con l’auspicio di discuterne con il presidente Rossi per poter così “delineare al meglio – conclude così la sua lettera, Cosimi – la strategia regionale per la fondamentale e necessaria pressione istituzionale che potremmo svolgere anche a livello nazionale.
In sintesi il documento rappresenta la strategia di Anci Toscana per mettere in atto un processo di sviluppo duraturo, capace di contrastare l’impoverimento generalizzato che la crisi sta sempre più aggravando, e di affiancare rigore nei bilanci a politiche di crescita. (com/gp)