• Marzo 12, 2024
di Giuseppe Pellicanò

Città medie

Progetto MediaAree, la pianificazione strategica per i Comuni capoluogo, i sindaci a confronto

Ne hanno discusso i primi cittadini di Andria, Isernia, Trapani e Caltanissetta (assessore)
Progetto MediaAree, la pianificazione strategica per i Comuni capoluogo, i sindaci a confronto

BRINDISI –  E’ stato il tema della pianificazione strategica del comune capoluogo a fare da filo conduttore alla sessione conclusiva dei lavori del convegno “109 Città un solo Paese. I comuni capoluogo d’Italia” organizzato da Anci nell’ambito del progetto MediAree.
Giovanna Bruno, sindaco di Andria, ha sottolineato l’importanza del progetto Mediaree e di tutti gli strumenti che puntano sulla pianificazione concertata. “Purtroppo, queste iniziative non tengono conto del fatto che non è stato fatto il lavoro iniziale di azzeramento delle differenze. Prima di partire dovete darci gli strumenti perché tutti possano concorrere dalla stessa linea di partenza: se non vengono colmati i gap epocali che scontiamo ragionare oggi del valore della coprogettazione strategica diventa complicato. Sul nostro territorio, ad esempio, non c’è né l’Università né una sede distaccata, come riusciamo a convincere i ragazzi a non partire?”. Ma “se il ragionamento è quello di investire sulle aree vaste, dando forza propulsiva ai capoluoghi di provincia, dobbiamo avere gli strumenti per farlo”. Altro tema centrale per Bruno è quello di invertire l’approccio ai problemi concreti: “Non dobbiamo più ragionare in termini di confini, rischiando di dividerci quanto in termini di orizzonti. Si tratta di investire anche dal punto di vista culturale per valorizzare le diversità e dare un valore umano alla pianificazione strategica”.

Pietro Castrataro, sindaco di Isernia, invece si è soffermato sul tema delle aree interne. “Noi che amministriamo in questi territori, sentiamo più di altri la necessità di risolvere il problema dello spopolamento e dell’invecchiamento che porterà nel giro di dieci anni alla scomparsa di interi paesi. Ma paradossalmente dalla nostra prospettiva riusciamo a vedere le cose prima di altri, visto che la crisi demografica sembra non essere ancora entrata nell’agenda politica nazionale. Per il sindaco nella disperazione ci sono segnali positivi: “dal nostro punto di vista, siamo stati portati ad occuparci per primi della ‘silver economy’, mentre gli elevati costi universitari nei grossi centri urbani stanno dandoci l’opportunità di offrire condizioni vantaggiose per promuovere le piccole università. Da noi, ad esempio, stiamo organizzandoci coi comuni limitrofi per offrire alloggi gratis agli studenti”, ha spiegato.

Da parte sua Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani ha ricordato come le città capoluogo stiano di fatto “sostituendosi alle province nella capacità di programmazione dei territori. Come amministrazione abbiamo avviato un percorso con il progetto WEST SICILY 2034 è con cui abbiamo scelto di convogliare le risorse e le energie dei 24 comuni e dei partner puntando su grandi temi: digitalizzazione, cultura, turismo, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, coesione e inclusione. L’obiettivo finale è quello di creare un ufficio unico sovracomunale, che avrà il compito di coordinare i processi di programmazione, progettazione, valutazione e monitoraggio”. Tuttavia, secondo il sindaco trapanese bisogna considerare anche la situazione concreta. “L’assenza di risorse adeguate e strumenti ed opportunità non ci consente di svolgere a pieno questa funzione sostitutiva delle province. Servono anche strumenti legislativi di supporto e coordinamento per finalizzare al meglio i progetti di area vasta”, è il suo auspicio.

Infine, Ivan Giuseppe Rando, assessore di Caltanissetta ha descritto l’esperienza realizzata dalla sua amministrazione che ha promosso il Primo Parco Mondiale, policentrico e diffuso dello stile di vita mediterraneo. Si tratta di “un progetto che punta al rilancio culturale, sociale ed economico del territorio della Sicilia centrale e che ci ha permesso di formare una grande comunità costituita da circa 130 partner pubblici e privati della Sicilia centrale, che abbraccia i territori del Nisseno, dell’Agrigentino, dell’Ennese, del Palermitano e del Catanese. L’iniziativa punta mettere in rete tutte le risorse presenti sul territorio, promuovendo lo stile di vita mediterraneo a vantaggio delle generazioni future. Oltre ad essere un progetto culturale e sociale, il Parco è stato pensato anche per uno sviluppo concreto del territorio e punta prevalentemente a raggiungere obiettivi di crescita importanti nei due settori dell’agricoltura e del turismo, principali pilastri dell’economia siciliana.