- Giugno 29, 2017
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Presidente Anci: “Problema accoglienza è nazionale, ma la distribuzione va pianificata a livello europeo”
“Il problema dell'accoglienza è nazionale e io sono convinto che la distribuzione vada ...“Il problema dell’accoglienza è nazionale e io sono convinto che la distribuzione vada fatta anche sul resto delle nazioni europee. Sulla base del numero di arrivi noi come Anci cerchiamo di collaborare, non è un atteggiamento buonista, cerchiamo di dare una mano per distribuire i migranti sul territorio e per non far cadere il problema solo sui Comuni che hanno aderito allo Sprar o nei quali è presente un Cas”. Lo afferma, parlando all’Ansa, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro.
"L’anno scorso, con un’affluenza record di 186mila migranti abbiamo retto; quest’anno – afferma il presidente dell’Associazione – c’è un forte aumento delle presenze e questo può creare seri problemi, anche se il nostro Paese ha sempre dimostrato di essere accogliente. Ma ci sono dei limiti che non possono essere superati, per questo lavoriamo per un’accoglienza uniforme e per questo abbiamo chiesto al Viminale di attivare le modalità dello Sprar con un intervento diretto dei sindaci, perché i prefetti il più delle volte non hanno contatti con le comunità. Il sindaco viene eletto dai cittadini, il prefetto no".
“Ci sono territori che non hanno né Sprar né Cas. Se riuscissimo a distribuire i flussi di migranti su tutto il territorio nazionale – sottolinea Decaro – si potrebbe ‘reggere’ meglio. Non bisogna più incappare in casi come quello di Cona, una cittadina di tremila abitanti che di colpo si è vista arrivare 1.400 migranti: quella non è integrazione".
Il presidente dell’Anci tiene anche a ribadire che “aderire allo Sprar non è un obbligo. Abbiamo cercato di aiutare tanti sindaci, evitando casi limite come quelli di Cona appunto, o di Bagnoli e di tanti altri ancora". La clausola di salvaguardia, aggiunge Decaro, "è frutto di un accordo importante con il Viminale, ma, ad esempio, in provincia di Roma in questo momento ci sono 250 Comuni che non hanno nessuna accoglienza. E’ solo un esempio. Noi spingiamo i prefetti a guardare anche altrove, come ho fatto per la città di Roma, che ha una pressione migratoria altissima".
Infine, Decaro osserva che “la provocazione del governo di chiudere i porti è un modo per attirare l’attenzione dell’Ue. L’anno scorso sono arrivati 186 mila migranti, numero che quest’anno supereremo largamente. Poi non bisogna dimenticare che a questi numeri vanno sommati gli arrivi degli anni precedenti, come i 150mila del 2015. L’ipotesi del blocco navale è una provocazione nei confronti dell’Ue ma i dati in nostro possesso ci dicono anche che ci sono state 2.500 persone morte in mare".