• Febbraio 20, 2017
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Politiche di coesione – QEL Sole24Ore, al via il programma complementare per le città metropolitane del Mezzogiorno

di Francesco Monaco (*)   L'Agenzia per la coesione territoriale (da ora Agenzia) ha avviato ...

di Francesco Monaco (*)
 
L’Agenzia per la coesione territoriale (da ora Agenzia) ha avviato le scorsa settimana la fase di attuazione di Programma di azione e coesione complementare Pac «Città metropolitane», approvato nell’agosto 2016 (delibera Cipe 46/2016) ed elaborato in conformità con quanto disposto dalla delibera Cipe 10/2015. Questa delibera ha stabilito i criteri di co-finanziamento nazionale di tutti i programmi operativi della politica di coesione per il periodo 2014-2020. Il Pac riguarda sei città metropolitane (Bari, Napoli, Reggio Calabria, Messina, Catania e Palermo).
Le risorse a disposizione
Le risorse a disposizione del programma ammontano a circa 206 meuro e sono poste a carico del Fondo di rotazione ex legge 16 aprile 2087 n. 183, in quanto resesi disponibili a seguito dell’adozione di un tasso di co-finanziamento dei programmi europei delle Regioni «meno sviluppate» (Puglia, Calabria, Campania e Sicilia) inferiore al 50%, seppur in linea con le soglie stabilite dal Regolamento Ue n. 1303/2013. Tradotto: trattasi di un programma finanziato con risorse nazionali comunque «di spettanza» delle regioni «meno sviluppate» (Puglia, Calabria, Campania e Sicilia) che hanno avuto programmi operativi Fesr e Fse co-finanziati con tassi inferiori rispetto a quelli praticati per le regioni del centro nord («più sviluppate») e per le tre regioni considerate «in regime di transizione» (Abruzzo, Molise e Sardegna). Risorse, dunque, destinate ab origine a quei territori dove produrranno effetti le azione del Pac Metro!
La struttura del programma
Il programma è costituito da tre assi (o ambiti) di intervento. Con il primo ambito (si tratta di circa 120 meuro di investimenti pubblici, ripartiti in maniera paritetica fra le sei città metropolitane interessate, 20 meuro ciascuna), denominato «Azioni complementari al PON Metro», potranno essere finanziati progetti secondo tre modalità:
a)      attingendo direttamente al portafoglio dei progetti co-finanziati nell’ambito del Pon Metro, di cui andranno a costituire un ampliamento funzionale o di copertura territoriale, nei settori dell’agenda digitale (OT02), della mobilità sostenibile e dell’efficienza energetica (OT04) o dell’inclusione sociale (OT09);
b)      presentando nuove proposte progettuali, individuate secondo i criteri di selezione del Pon Metro e relative ai medesimi obiettivi tematici (OTO2, OT04; OT09), ma negli stessi territori eleggibili a finanziamento (nel comune capoluogo);
c)       presentando nuove proposte progettuali, selezionate secondo i criteri di selezione del PON e relative ai medesimi obiettivi tematici (OTO2, OT04; OT09), che non costituiscono ampliamento funzionale eo di copertura territoriale di quelli del PON Metro, ma di cui deve specificarsi il carattere strategico e collocabili anche in territorio non eleggibili a finanziamento del PON Metro (nei comuni dell’area metropolitana).
Con il secondo asse (o ambito) di intervento (80 meuro, per ora non ancora ripartiti), denominato «Progetti pilota e progetti a scala inter-comunale», saranno finanziati «progetti innovativi» finalizzati a sviluppare metodi, modelli e soluzioni per risolvere problemi tipici delle aree metropolitane. Tale asse è costituito da due linee di azione: «Interventi innovativi sulle reti e le infrastrutture» e «Progetti pilota eo a scala intercomunale in materia di inclusione attiva economica e sociale».
Solo a titolo di esempio, con la prima linea potranno essere finanziati: laboratori urbani, urban center, metodi e strumenti per intervenire su mobilità urbana, marginalità sociale, integrazione di migranti, public procurement, politiche per la casa eccetera.
Mentre con la seconda linea d’azione è possibile istituire fondi per il microcredito, fondi di garanzia, adottare misure a sostegno delle imprese (regime de minimis) o a sostegno delle imprese non-profit e di privato sociale, eccetera.
Il terzo asse (o ambito) di intervento (del valore di circa 6 meuro), denominato «Assistenza tecnica» prevede la possibilità di finanziare azioni a supporto delle autorità urbane; azioni finalizzate a favorire la concreta e regolare attuazione delle operazioni (progetti); azioni di supporto per il rafforzamento della governance delle Città metropolitane
La governance del programma
L’autorità di gestione del programma è l’Agenzia. I progetti da eleggere a finanziamento saranno selezionati dalle autorità urbane già individuate come «organismi intermedi» del Pon Metro, sulla base di un atto aggiuntivo alla delega già attribuita dall’Agenzia, nella sua veste di autorità di gestione del Pon Metro. Le proposte progettuali dovranno essere coerenti con i documenti di indirizzo strategico già predisposti dalle autorità urbane nell’ambito del PON Metro e validati dall’autorità di gestione.
L’attuazione delle operazioni è affidata alle autorità urbane.
Il monitoraggio delle procedure di attuazione avverrà attraverso l’uso del sistema informativo (Delfi) adottato dal Pon Metro.
L’attività di valutazione delle operazioni sarà effettuata in sinergia con quella del Piano di Valutazione del Pon Metro, così come l’attività di comunicazione dovrà essere integrata, sia a livello centrale che locale, con la strategia già avviata.
Per l’indirizzo e la sorveglianza non è prevista la costituzione di un apposito Comitato di sorveglianza (CdS), ma si potrà operare in sede di sessione speciale nell’ambito del CdS del Pon Metro.
 
(*) Capo Area politiche di coesione territoriale Anci