• Marzo 15, 2013
di anci_admin

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Politiche di coesione – Cosimi: “I comuni non possono perdere le capacità di programmazione”

"I comuni non possono mantenere le responsabilità del front office coi cittadini e perde...

"I comuni non possono mantenere le responsabilità del front office coi cittadini e perdere le capacità di programmazione". Lo ha affermato Alessandro Cosimi, presidente di Anci Toscana e sidnaco di Livorno, intervenendo oggi a Firenze al convegno organizzato da Anci Toscana insieme con Anci nazionale per fare il punto sul ruolo dei Comuni nella nuova politica di coesione 2014-2020.
Secondo Cosimi “il canale istituzionale non deve risentire delle mutazioni di tipo politico Cosimi – Il concetto con cui si muove la Regione, il Comune o l’Associazione di comuni é codificato ex ante. A livello nazionale si fissano i criteri, la Regione su questo stabilisce il suo ruolo legislativo e la gestione é affidata ai comuni". Cosimi ha sottolineato come i Comuni vogliano essere protagonisti dello sviluppo del proprio territorio, ma in molti casi non ci riescano. "Occorre la ricostruzione di una rete istituzionale corretta", ha Cosimi citando come esempi in negativo quanto sta succedendo in Toscana in materia di riforma della legge 1 sul governo del territorio e in tema di sanità, in cui si registra secondo il presidente di Anci Toscana una tendenza ad estromettere i Comuni, partendo dal pregiudizio che l’origine dello spreco di tempo siano loro. In questo senso gli strumenti europei dovrebbero rappresentare un’occasione per un salto culturale, utili a garantire il protagonismo dei comuni.
Al convegno di oggi, che ha ha visto la partecipazione di oltre 50 persone tra amministratori e funzionari dei Comuni toscani, ha preso parte anche Marco Romagnoli, di Anci Toscana, il quale ha sottolineato come “i fondi comunitari sono importanti anche perché saranno le uniche risorse realmente disponibili per i Comuni. Non è stato però ancora sciolto il nodo del Patto di stabilità anche per questi interventi, che interessa la quota nazionale. Senza deroga al Patto i comuni non possono mettere a disposizione risorse ulteriori rispetto a quello che i vincoli di bilancio impongono loro", ha aggiunto.
La voce di Anci nazionale è stata affidata, invece, a Francesco Monaco, responsabile Area Mezzogiorno e cooperazione internazionale, e ad Antonella Galdi, responsabile Area Ambiente, cultura e innovazione dell’associazione.
Monaco ha ricordato come l’iniziativa odierna faccia parte di una serie di appuntamenti a livello nazionale (che hanno preso il via dalla consultazione avviata dal governo Monti sulla nuova politica di coesione) con tre funzioni: informazione sul nuovo ciclo di programmazione, ascolto, concertazione. Nel suo intervento il responsabile nazionale si è poi soffermato sui metodi ed obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitario che prevedono una serie di novità, tra cui una maggiore attenzione per i risultati attesi ed un forte presidio nazionale. "Occorre una governance multilivello – ha affermato – in cui vi è un livello centrale che centro indirizza, la Regione che programma e il comune attua, ma il centro devo intervenire laddove il confronto tra regione e comuni non funziona".
Mentre da parte sua Antonella Galdi ha rilevato che “un forte presidio nazionale può consentire di raggiungere i risultati attesi nei tempi prefigurati, "senza porre immediatamente il problema della governance". "Ci troviamo di fronte ad un approccio nuovo – ha concluso la responsabile anci – dove la partecipazione e concertazione può consentire di ottenere risultati migliori". (gp)