- Settembre 28, 2015
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Politiche comunitarie – QEL Sole24ORe, JPI Urban Europe: l’agenda per la ricerca urbana in Europa
di Massimo Allulli (*) Sarà presentata il 29 e 30 settembre in un evento a Bruxelles la ...di Massimo Allulli (*)
Sarà presentata il 29 e 30 settembre in un evento a Bruxelles la Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA) del programma JPI Urban Europe. Urban Europe è una Joint Programme Initiative, uno dei programmi promossi in forma congiunta dagli Stati membri dell’Unione nell’ambito delle attività di coordinamento dell’European Research Area. Di fronte alle sfide urbane globali il progetto Urban Europe si propone di proporre soluzioni basate sulla ricerca scientifica interdisciplinare e sull’innovazione tecnologica. Lo fa tramite il finanziamento di progetti di ricerca condotti da partnership transnazionali e finanziate dagli Stati che aderiscono all’iniziativa. JPI Urban Europe ha fin qui prodotto tre call, pubblicate rispettivamente nel 2012, 2013 e 2014. Nel suo insieme il programma ha già finanziato attività di ricerca per un ammontare pari a circa 50 milioni di euro.
Il programma ha conosciuto un’importante crescita nel corso del tempo. La prima call ha visto la partecipazione di sei Paesi e la disponibilità di 9 milioni di euro, e la seconda la partecipazione di 10 Paesi per un totale di 15 milioni. I temi delle ricerche finanziate spaziano dalla governance agli open data, dalle infrastrutture all’inclusione sociale, dallo spazio pubblico alla cultura. La terza call, ERA-NET for Smart Cities and Communities (ENSCC) ha messo a disposizione di centri di ricerca e esperti 26 milioni di euro per progetti sulla sfida delle città intelligenti e dell’innovazione tecnologica. Questo impegno ha fin qui consentito la realizzazione di 20 progetti transnazionali cui si aggiungeranno quelli che si aggiudicheranno le risorse per il banco ENSCC i cui esiti, dopo una fase di pre-selezione, saranno resi noti nei prossimi mesi.
Una governance transnazionale
JPI Urban Europe si fonda su una governance transnazionaleche oltre a un governing board composto dalle istituzioni che per i Paesi membri finanziano la ricerca (per l’Italia, Miur ed Enea), prevede un managing board per la gestione operativa del programma, uno scientific advisory board composto da esperti di riconosciuta esperienza per la supervisione scientifica. La governance di Urban Europe, inoltre, prevede metodi e pratiche di inclusione di attori della società civile e dell’innovazione urbana su scala europea, che partecipano a pieno titolo nella definizione delle priorità dell’agenda di ricerca. A questo scopo è stato finanziato, nell’ambito del 7° Programma Quadro per la ricerca europea, il progetto SEiSMiC (Societal Engagement in Science, Mutual Learning in Cities), al quale Cittalia e l’Area studi e ricerche di Anci partecipano in quanto partner di progetto. Lo scopo di SEiSMiC è quello di costituire nei Paesi che concorrono al programma Urban Europe networks di esperti, attivisti e stakeholders in grado di alimentare l’agenda della ricerca urbana in Europa.
Un’agenda di ricerca
A partire dai risultati dei progetti già realizzati Urban Europe ha già tratto importanti conclusioni sul futuro delle nostre aree urbane, realizzando il documento «Urban Megatrends and Future Challenges for European Urban Areas», pubblicato nel marzo 2014. Nel documento si afferma che «For a long-term, interdisciplinary and integrated research and innovation initiative, a systematic analysis of the driving factors and impacts of the structural trends affecting urban dynamics is absolutely essential». Questa analisi è portata avanti tramite il ricorso a una mole consistente di dati empirici, sistematizzati entro un modello che presenta quattro scenari. Il primo, definito "Hyper-Tech" prevede che i rapidi sviluppi nella tecnologia dell’informazione portino a una riduzione dei bisogni di mobilità e a una forte crescita economica. Il secondo, definito "Extreme Water" prende in considerazione i pericoli del riscaldamento globale e dei suoi impatti (innalzamento delle acque ed eventi metereologici estremi). Il terzo, definito del "Peak Oil" prevede uno shock nei prezzi dell’energia e dunque dei trasporti. L’ultimo, detto della "Social Fragmentation" prevede le conseguenze di possibili pandemie e i conseguenti cambiamenti sociali.
Ora, con la presentazione della Strategic Research and Innovation Agenda, il programma compie un passo in avanti identificando cinque assi tematici principali e i fabbisogni di ricerca a essi collegati.
Gli assi tematici sono: economie in transizione, welfare e finanza, resilienza, accessibilità e connettività, governance e partecipazione. La SRIA punta a offrire strumenti e metodi di supporto alle città nei processi decisionali, anche tramite l’uso delle nuovi fonti di dati offerti dalle opportunità dei big data e degli user generated content. L’obiettivo generale è quello di produrre una "rigorosa ed empiricamente fondata" definizione di "sostenibilità" e un framework che tenga conto delle dimensioni sociale, economica e ambientale del concetto. Allo scopo di offrire uno spazio comune ai diversi attori della ricerca urbana tra i prossimi obiettivi del programma c’è quello di costituire la Urban European Research Alliance (UERA).
La presentazione dei progetti
La SRIA sarà presentata il 29 settembre presso la sede del Parlamento Europeo di fronte ai membri dell’intergruppo parlamentaresulle politiche urbane. Nel corso dell’evento interverranno sindaci e amministratori delle città europee all’avanguardia sui temi della ricerca e dell’innovazione. Tra questi sarà presente il sindaco di Udine Furio Honsell.
Il 30 settembre, nel corso di una giornata di sessioni parallele, sarà presentato anche il progetto SEiSMiC e la sua azione di supporto alla formulazione dell’agenda urbana europea. La SRIA è quindi un documento che guarda alle prossime attività di ricerca che il programma intende proporre. Tra queste è già stata reso pubblico un finanziamento imminente per un programma congiunto tra Europa e Cina sul tema delle smart cities. In questo quadro, nell’ambito di Urban Europe è stato predisposto un rapporto preliminare volto a indagare lo stato dell’arte dello sviluppo in direzione smart delle grandi aree urbane cinesi, per evidenziare le possibili sinergie con le città europee.
Non è dunque solo Horizon 2020 a offrire per ricercatori, esperti e amministratori strumenti e risorse per attività di ricerca. La centralità della sfida urbana nell’Europa contemporanea è confermata dalla rilevanza che JPI Urban Europe è andato acquisendo nel corso del tempo, con il concorso volontario e di dieci Paesi membri dell’Unione. Si tratta di un segnale evidente di come il governo delle città, per la complessità delle sfide lanciate dai cambiamenti epocali di carattere sociale, economico e ambientale in corso, non possa prescindere da attività di studio e ricerca che ne possano supportare le scelte strategiche e i processi di innovazione.
(*) Area studi, ricerche, banca dati delle Autonomie locali