- Luglio 10, 2015
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#PiccoliComuni2015 – Scano: “Disastri nei territori a causa del Patto, intervenire su Dl enti locali”
CAGLIARI - “I piccoli Comuni rappresentano l’1% della spesa pubblica. Cosa produce in te...CAGLIARI – “I piccoli Comuni rappresentano l’1% della spesa pubblica. Cosa produce in termini di risparmio un Patto di stabilità applicato a chi rappresenta l’1% della spesa pubblica? Solo disastri sui territori”. Lo afferma Pier Sandro Scano, presidente di ANCI Sardegna, aprendo i lavori della XV Conferenza nazionale dei piccoli Comuni.
Scano sottolinea l’esigenza di “mandare un messaggio chiaro al Governo su trasferimenti, semplificazione procedure, allentamento serio del Patto di stabilità, blocco del personale e Unioni di Comuni: la situazione attuale, che non contempla strumenti e risorse, non ci consentirà di riuscire nel nostro lavoro di amministrazione”. Il presidente di ANCI Sardegna biasima “il mancato ascolto da parte del Governo su molte questioni: nell’ultimo provvedimento, il Dl enti locali, per i Comuni c’è poco, per i piccoli Comuni quasi niente”. Scano si sofferma inoltre sulla questione dell’Imu agricola, rispetto alla quale ANCI ha più volte sottolineato la discrepanza tra stime di gettito del governo (e dunque tagli ai trasferimenti già effettuati) e gettito reale sui territori: “Nel mio Comune abbiamo subito tagli di 105 mila euro, a fronte di un gettito che non supererà i 10 mila”.
Anche sulle questioni ordinamentali, Scano tiene il punto: “Città metropolitane a parte – afferma Scano – siamo in un pantano legislativo, in un caos indescrivibile. E sulle Unioni non possiamo che ribadire la richiesta al Governo di eliminarne l’obbligatorietà, impostare un ragionamento per bacini territoriali, in modo che si possano coinvolgere non solo i piccoli Comuni, eliminare l’obbligatorietà di minimo 10 funzioni associate”.
“Cambiare rotta”, invoca Scano, “perché così facendo sempre meno cittadini vorranno farsi carico dell’onere di amministrare una città: alle ultime elezioni amministrative, in un terzo dei Comuni sardi chiamati al voto si è presentata una sola lista. E’ un segnale allarmante”, conclude. (mv)