• Marzo 10, 2016
di anci_admin

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Piccoli Comuni – Ricci e Pella: “Con determinazione verso la riforma per essere più forti”

Dalla partecipata riunione odierna delle consulte piccoli Comuni e Unioni dell’Anci e dell&rsq...

Dalla partecipata riunione odierna delle consulte piccoli Comuni e Unioni dell’Anci e dell’Ufficio di presidenza della commissione Montagna Anci arriva “un ulteriore passo avanti nella determinazione di riformare la normativa delle gestioni associate dei piccoli Comuni per renderli più forti”. Così il vicepresidente Anci e delegato alle Riforme Matteo Ricci, a margine dei lavori odierni degli organismi Anci che riuniscono piccoli Comuni, Unioni e Comuni montani.
“Dall’ultima assemblea nazionale di Cagliari – ha detto Ricci – i piccoli Comuni sono diventati protagonisti del cambiamento, chiedendo, insieme ad Anci, la sospensiva dell’obbligatorietà per l’associazionismo perché l’obiettivo è mettere insieme tutti i Comuni, anche quelli medi, per rafforzare il sistema degli enti locali partendo da bacini omogenei che dovranno diventare obbligatoriamente unioni di Comuni”.
“In ogni territorio – ha aggiunto il vicepresidente Anci – abbiamo, per motivi socio-economici o morfologici, dei bacini omogenei. Nella nostra idea questi devono diventare Unioni di comuni per la gestione di tre funzioni obbligatorie a cui, volontariamente, i sindaci ne aggiungeranno di ulteriori. Dentro le Unioni, i Comuni che vorranno potranno fondersi e debbono poterlo fare su base volontaria, tramite referendum seguendo la normativa già esistente. La nostra proposta – ha concluso Ricci – è improntata sulla massima autonomia dei territori che, parallelamente, deve essere affiancata da norme per semplificare i processi di unione e fusione e, ovviamente, anche da meccanismi incentivanti a livello sia regionale che nazionale”. 
“Adesso dobbiamo stringere – ha detto da parte sua Roberto Pella, vicepresidente Anci con la delega ai piccoli Comuni –, anche alla luce di una condivisione dei principi ispiratori della nostra piattaforma da parte dei ministri dell’Interno, delle Riforme e degli Affari regionali, Alfano, Boschi e Costa. La nostra è un’accelerazione significativa che conferma come i sindaci siano pronti a colmare un vuoto istituzionale tramite una proposta che riscontri la condivisione dei dicasteri interessati”.
“Da cittadino, prima che da sindaco – ha spiegato – dico che se i cittadini potessero assistere al dibattito in atto tra noi potrebbero capire che non si tratta della difesa di singoli interessi ma di una riforma complessiva e di una visione migliorativa di ampio raggio. E per una volta – ha quindi concluso Pella – mi piacerebbe che una riforma di questo genere portasse il nome dell’Anci perché pensata e proposta proprio da noi sindaci”. (ef)