• Aprile 15, 2013
di anci_admin

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Piccoli Comuni contro Patto – Ciotti (Pieve di Cadore): “La montagna al collasso. Necessaria nuova governance del territorio”

“Il patto di stabilità nei piccoli comuni di montagna ha dei riflessi ancora più...

“Il patto di stabilità nei piccoli comuni di montagna ha dei riflessi ancora più gravi proprio per i problemi connessi alle terre alte: dalla densità territoriale alla mancanza di servizi  fino al tasso di anzianità che da noi è molto alto (1765 abitanti su 4024 hanno più di 60 anni). Una situazione che deve migliorare, pena il collasso”. Così Maria Antonia Ciotti, sindaco di Pieve di Cadore sul patto di stabilità che da gennaio di quest’anno interessa, appunto, anche i comuni tra i 1001 e i 5000 abitanti.
“Oltre ai vincoli del Patto – afferma Ciotti – che pregiudicano la possibilità di ripresa del territorio e di trovare anche fonti alternative di lavoro, si sommano tutta una serie di interventi del governo Monti che bloccano lo sviluppo”.
“E’ vero – ammette – c’era bisogno di un risanamento ma non è stata considerata la differenza tra grandi e piccoli, tra virtuosi e non virtuosi”. Per questo, “il prossimo 3 maggio al prossimo consiglio comunale approveremo un ordine del giorno chiedendo l’esenzione dall’assoggettamento al Patto di Stabilità e successivamente il 5 maggio, insieme ai sindaci del territorio, la popolazione e tra gli altri anche il mondo dell’associazionismo, ci riuniremo sul Ponte Cadore per chiedere al governo centrale e a quello regionale di optare per una riorganizzazione del territorio e una governance diversa della montagna che guardi all’Europa”. (fdm)