• Aprile 16, 2013
di anci_admin

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Piccoli Comuni contro Patto – Barattin (Chies d’Alpago): “Criteri di selezione sbagliati, dovremo scegliere su cosa investire”

“D’accordo che i piccoli Comuni devono concorrere al risanamento dei conti dello Stato, ...

“D’accordo che i piccoli Comuni devono concorrere al risanamento dei conti dello Stato, ma si potevano scegliere metodi più efficaci di selezione, come quello di dare la possibilità a chi he le risorse per cofinanziare i progetti di farlo, escludendo chi non ce l’ha”. Loredana Barattin, sindaco di Chies d’Alpago, piccolo centro bellunese con poco meno di 1500 anime, non nasconde il suo malumore verso il patto di stabilità che da quest’anno estende la sua gabbia anche alle amministrazioni tra i 1000 ed i 5000 abitanti.
Barattin è perplessa non solo per le modalità scelte, ma anche per la tempistica dell’entrata in vigore dei vincoli alla spesa: “Noi abbiamo solo piccole commesse, ed in questa fase di crisi saremo costretti a scegliere quali interventi fare, tenendo peraltro conto del fatto che molti contributi sono in scadenza”.
Perplessità che il primo cittadino bellunese estende anche al decreto ‘sblocca debiti’. “Quel provvedimento va sostanzialmente a favore di chi il patto ce l’aveva già, ed in qualche modo aveva contratto dei debiti. I piccoli Comuni non hanno crediti o case da vendere, i margini di manovra dei nostri bilanci sono pochissimi”, sottolinea.
Per il sindaco bellunese la situazione è aggravata anche da altre misure, come l’avvio della gestione associata obbligatoria, e la stazione unica appaltante. Tutti questi cambiamenti ci pongono “di fronte ad una scelta su quali investimenti fare. Una scelta non facile che ricade sui cittadini, tanto più che i piccoli enti  – osserva Barattin – garantiscono di fatto la sussistenza delle imprese sul territorio”. (gp)