• Luglio 4, 2016
di anci_admin

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Piccoli Comuni – Biffoni: “Per fusioni sì agli incentivi no all’obbligatorietà”

Quanti sono e quanto valgono i “piccoli Comuni” in Toscana? Quali sono i vantaggi con le...

Quanti sono e quanto valgono i “piccoli Comuni” in Toscana? Quali sono i vantaggi con le aggregazioni comunali per i cittadini e le imprese? Per rispondere a queste domande Cna Toscana ha realizzato la ricerca “Fusione di Comuni: le prospettive per la Toscana” presentata stamani alla sede di via Alamanni, presente anche il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni.
“Noi guardiamo con grande interesse e riteniamo molto positiva l’idea di un meccanismo premiante e di coinvolgimento dei Comuni per arrivare alle fusioni, laddove ci siano le condizioni. Non ci convince invece, né a livello regionale nè nazionale, l’idea della obbligatorietà – ha detto Biffoni –  Ci piace però far sì e mettere nelle migliori condizioni possibile i sindaci di decidere in prospettiva, per quelle che sono le future ricadute dei territori, per quelle che sono le idee, anche espresse attraverso governo e regione, di aiutare economicamente e fiscalmente questo tipo di percorso. E Anci Toscana ha messo a disposizione i propri uffici per fare le valutazione ai territori interessati. Pensiamo che ‘troppo piccolo’, non essendo più bello, necessiti di questo tipo di analisi; e per noi farla è un lavoro utile e interessante, che riteniamo doveroso”. Riguardo l’obbligatorietà, Biffoni spiega che non convince “perché le valutazioni devono essere fatte sui territori, per capire i riscontri legati non solo all’immediato ma anche in prospettiva. E’ giusta  l’idea che tutti i Comuni, dai più gradi ai più piccoli, debbano guardare accanto a sé per capire se ci sono le condizioni; ma quello che ci interessa è che le eventuali scelte vadano nell’interesse dei cittadini e delle comunità nel lungo periodo. Va valutato caso per caso e luogo per luogo. Questa è la nostra idea”.  
La ricerca ha evidenziato che il valore complessivo degli incentivi per la fusione ammonterebbe a € 37,9 milioni. Considerando anche i risparmi nella gestione dei servizi ottenibili nel medio-lungo periodo, il beneficio salirebbe fino a € 58,7 milioni: in altri termini, grazie alla fusione, ciascuna aggregazione comunale della Toscana disporrebbe mediamente di € 1,8 milioni, che equivalgono a € 587.000 per Comune e a € 139 euro per abitante. (com/ef)