• Giugno 17, 2016
di anci_admin

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Piccoli Comuni – A Lecco si discute di riforme, gestioni associate e semplificazione

Il Territorio  lecchese con le sue due comunità montane e i suoi piccoli Comuni sono sta...

Il Territorio  lecchese con le sue due comunità montane e i suoi piccoli Comuni sono stati al centro del confronto dedicato ai piccoli centri è organizzato da Anci Lombardia questa mattina a Lecco.
Ad introdurre i lavori è stato Giuseppe Scaccabarozzi, Vicepresidente provincia di Lecco, per il quale in questo momento cade in un periodo di grandi riforme, nel quale i "piccoli comuni giocano un ruolo determinante, ecco perché si deve iniziare una profonda riflessione per comprendere il loro ruolo all’interno delle aree vaste". Per il rappresentante provinciale "serve quindi definire con attenzione le zone omogenee e pensare alla questione della rappresentatività territoriale all’interno dei nuovi organismi".
Del lecchese fa parte anche Elena Zambetti, Sindaco di Ello e vicepresidente dipartimento piccoli comuni, che ha spronato i suoi colleghi a "partecipare alle attività dell’Anci", ed ha sottolineato come "questo evento avviene dopo una giornata meteorologicamente difficile per le nostre comunità, che esemplifica le difficoltà dei nostri territori, dove molti sindaci oggi devono pensare a come intervenire per risolvere i problemi verificatisi".
Le relazioni dell’Anci Lombardia 
Michel Marchi, presidente del dipartimento piccoli Comuni Anci Lombardia, è quindi entrato nel merito della questione evidenziando una questione fondamentale: che "se le riforme porteranno a una semplificazione della vita dei cittadini, allora avremo fatto delle buone riforme, altrimenti no". Questo però, per Marchi, é il momento in cui i Comuni devono farsi avanti, perché "stiamo ricostruendo di livelli di governance e dobbiamo essere attivi oggi, perché questo é il momento per presentare le nostre idee". Sulle riforme e sull’imminente referendum di riforma costituzionale, il rappresentante Anci Lombardia chiama alla calma, poiché, riferendosi all’omicidio della deputata britannica impegnata sul referendum sull’uscita dall’Euro, "le derive che abbiamo visto in Inghilterra in merito alla attività politica ci dicono che non possiamo pensare a uno scontro così acceso".
Pier Attilio Superti, Segretario generale Anci Lombardia, si è inserito nella discussione evidenziando che "il riordino territoriale deve indurre una semplificazione e introdurre una maggiore chiarezza dei ruoli istituzionali. È inoltre importante introdurre il principio della sussidiarietà". Il funzionario dell’Anci Lombardia si è quindi soffermato sul decreto enti locali di imminente approvazione, in merito al quale "abbiamo proposto, con Regione Lombardia, la reintroduzione del Patto territoriale incentivato, assieme allo sblocco delle assunzioni di personale e la modifica della legge 243 sul pareggio di bilancio". Passando invece alla presentazione delle richieste fatte a Regione, Superti ha considerato come al governo di palazzo Pirelli, "abbiamo chiesto, in particolare, di inserire il patto territoriale con riguardo per i comuni con popolazione al di sotto dei mille abitanti e di confermare lo stanziamento di 70 milioni  di euro per il welfare".
Il dibattito con gli Amministarori locali
Si è quindi aperto il confronto tra gli Amministratori locali.
Baldassarre Maci, sindaco di Civate, ha considerato come "il nostro stato d’animo è basso, poiché ci vediamo impotenti su tutto".
Mario Tentori, sindaco di Barzago, ha dichiarato di apprezzare "la proposta dell’Anci Lombardia sul riordino territoriale, poiché nell’area omogenea anche il piccolo comune avrà un ruolo. Sulla gestione associata invece nutro delle perplessità: se si tratta di gestire insieme dei servizi la soluzione è ottima, ma gestire congiuntamente gli uffici è una situazione più complessa. Il vero problema infine è la divisione delle risorse".
Per Giovanni Ghislandi, sindaco di Imbersago, "deve finire demistificazione a danno dei piccoli Comuni. Le leggi le abbiamo sempre criticate ma sempre rispettate. Ora Bisogna sgomberare il campo delle macerie, perché se la legge sulle funzioni associate non funziona deve essere cambiata la legge"
Guido Agustoni, sindaco di Pasturo e Vicepresidente comunità montana Valsassina, ha sottolineato come "più che problemi economici oggi abbiamo problemi legati alla confusione normativa, perché oggi anche fare il pieno della benzina al trattore comunale è complicato". Sulle comunità montane Agustoni ha invocato "chiarezza in merito a ruolo, confini e risorse".
Per Matteo Canali, sindaco di Sirone, "la difficoltà oggi più evidente è la necessità di chiarezza verso i cittadini, che ci vedono come ente che spreca, quando invece siamo virtuosi, come dimostrano i dati", per questo invita Anci Lombardia ad attivare "iniziative più legate alle nostre esigenze e ai nostri territori".
Umberto Bonacina, consigliere comunale di Costa Masnaga, ha dichiarato la sua preoccupazione "sull’azione che mette in discussione l’operato dei sindaci, dove ogni azione può diventare oggetto di indagine".
Adele Gatti, sindaco di Airuno, ha affrontato le questioni sovraccomunali, considerando che "sulle gestioni associate deve essere necessario definire quali saranno da associare". (com)