- Ottobre 17, 2013
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Piano città – Smart city Exibition, Dal Bosco (Anci): “Suo decollo frenato da burocrazia. Rilanciamolo puntando sui fondi Ue”
“Il Piano città è stato un primo esempio concreto di approccio innovativo al t...“Il Piano città è stato un primo esempio concreto di approccio innovativo al tema della rigenerazione urbana, nato dalla collaborazione tra Anci e ministero delle Infrastrutture. Ma il suo decollo è stato frenato da un serie di rigidità burocratiche, che hanno di fatto depotenziato i 28 progetti comunali finanziati con 318 milioni di euro, impedendo di generare gli investimenti per 4,4 miliardi di euro che ci saremmo aspettati”. Lo ha sottolineato Tommaso Dal Bosco, responsabile del Dipartimento patrimonio, urbanistica, infrastrutture e politiche per la casa di Anci, che ha partecipato oggi a Bologna ad un convegno, promosso insieme alla Fondazione Patrimonio Comune, sulla rigenerazione urbana area-based, nell’ambito della seconda edizione di Smart City Exhibition.
Dal Bosco, dopo aver descritto il percorso seguito dalla cabina di regia tra l’Anci e i ministeri coinvolti nella scelta dei progetti, ha ricordato come le prime difficoltà sono sorte nella “fase attuativa del Piano”, quando si è passati “a definire le convenzioni” tra i Comuni ammessi al finanziamento e lo stesso ministero. “Questo passaggio è stato molto rallentato, anche perché frenato dai numerosi cambiamenti politici, con il risultato che – ha sottolineato Dal Bosco – ad un anno dalla selezione di progetti non è partito nemmeno un cantiere”.
Tutto questo ha privato il Piano Città della sua ispirazione originaria, basata sul confronto cooperativo tra le istituzioni, che era l’asse portante del suo carattere innovativo. “Nonostante le premesse e la volontà di partenza – ha aggiunto il responsabile Anci – siamo di fronte a finanziamenti ordinari di opere pubbliche, così come si sono sempre fatti e per i quali, in realtà, non era necessario mettere in piedi la macchina del Piano Città”.
Ma come uscire da questa situazione e rilanciare il Piano? La ricetta indicata dall’Anci è semplice: bisogna puntare sulle risorse comunitarie, non spese da alcune Regioni, per sostenere anche i progetti del Piano presentati ma poi non finanziati. “In questo momento ci sono diverse risorse dei Fondi strutturali, che rischiano di riprendere la strada per Bruxelles”, ha ricordato Dal Bosco. “Bisogna destinarle a questi progetti, secondo una linea che sta prendendo piede grazie alla collaborazione avviata dall’Anci con il ministro della Coesione territoriale e formalizzata nel recente ‘Decreto del Fare’”. (gp)