• Aprile 16, 2013
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

Patto di stabilita’ – ANCI, per piccoli Comuni situazione insostenibile

 ‘’L'applicazione del patto di stabilita’ anche ai piccoli Comuni tra i 1000 ...

 ‘’L’applicazione del patto di stabilita’ anche ai piccoli Comuni tra i 1000 ed i 5000 abitanti a partire dal 2013, e’ una prospettiva insostenibile, non solo per il sacrificio finanziario richiesto ma anche per la sua irragionevolezza e ingestibilita’ tecnica’’. E’ quanto dichiara Mauro Guerra, Coordinatore nazionale piccoli Comuni ANCI.
‘’I bilanci di questi Enti – spiega – sono di entita’ ridotta, estremamente rigidi e con una dipendenza quasi totale da fonti esterne per cio’ che riguarda gli investimenti, cosa che rende praticamente impossibile governare ragionevolmente i flussi di cassa cosi’ come richiesto dal patto di stabilita’’’. ‘’Inoltre, i piccoli Comuni, sempre nel 2013, saranno impegnati sempre piu’ a costruire le gestioni associate obbligatorie di 9 su 10 delle loro funzioni fondamentali, uno sforzo di immane riorganizzazione complessiva. Un processo di per se difficile e assolutamente incompatibile con la rigidita’ delle regole del patto di stabilita’ definite su ogni singolo Ente’’.
Sulla stessa linea di Guerra anche Andrea Di Sorte, Vice Coordinatore nazionale ANCI per i Piccoli Comuni e assessore del Comune di Bolsena che afferma come ‘’nel gia’ difficile contesto generale in cui versa il nostro Paese, i piccoli Comuni si trovano messi nell’angolo tra affermazioni ad effetto mediatico piu’ che di vera e consapevole sostanza’’.
‘’L’applicazione del patto di stabilita’ anche ai piccoli Comuni tra i 1000 ed i 5000 abitanti a partire dal 2013, l’obbligo di gestire in forma associata praticamente tutto sempre entro lo stesso anno, i tagli imposti dal Governo e dal Parlamento nel 2012 e, infine, i tagli ‘indiretti’ quali quelli applicati alle Regioni ma con ripercussioni a cascata su tutto il territorio – sottolinea Di Sorte fanno sentire la loro incontenibile e devastante onda d’urto in ogni angolo della Repubblica’’.
‘’In questo contesto – conclude – non possiamo piu’ dare risposte ai cittadini ed alle imprese locali che giustamente sono giunti allo stremo delle forze. Cercando di seguire ed attuare queste leggi irragionevoli stiamo a poco a poco assumendo una ‘pozione’ che si rivela sempre piu’ ‘tossica’ e non certo benefica’’.
Guerra e Di Sorte si uniscono quindi in un appello a Governo e Parlamento affinche’ ‘’riesamino urgentemente l’intera questione scongiurando da subito l’estensione del patto. Non intendiamo certo sottrarci ai doveri di contribuire al risanamento della finanza pubblica – affermano – ma proprio per questo chiediamo con forza che non si estenda l’applicazione di norme irragionevoli e dannose per la gran parte del Paese e delle economie locali. L’ANCI continuera’ a portare avanti questa battaglia; occorrono risposte urgenti in questa direzione, lo testimoniano anche gli odg approvati dei numerosissimi Comuni che ogni giorno ci scrivono in tal senso’’. (mt/dip)